Google mira al "personal advertising" TV/PC

Google sta sviluppando un nuovo sistema di personalizzazione pubblicitaria, capace di analizzare l’audio televisivo e proporre contenuti online correlati.

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a cura di Dario D'Elia

Uno dei sogni dei marketer pubblicitari si sta finalmente concretizzando. Google ha avviato l’implementazione di un nuovo sistema di “personal advertising” capace di analizzare la fruizione audio televisiva di un utente ed elaborarla per la successiva creazione di campagne web ad personam. Il progetto si basa sullo sfruttamento sinergico di due media: la televisione e il PC. Gli elementi hardware/software PC analizzano l’audio presente in una stanza e in poco meno di 5 secondi sono in grado di riconoscere un’eventuale reclame televisiva, avviando di fatto un processo di personalizzazione dei contenuti pubblicitari online – e non solo. Si tratta di una soluzione ad ampio respiro, che secondo i tecnici Google aprirà la strada anche ad un nuovi tipo di monitoraggio dell’audience e alla creazione di social network correlati a specifici programmi televisivi.    

Il sistema ci permetterà di mantenere un contatto con gli utenti durante le sessioni online, segnalandogli forum, chat o informazioni che possano interessargli. Tutto questo sarà possibile senza che l’utente effettui alcuna ricerca o digiti parole”, ha scritto Michele Covell e Shumeet Baluba, ricercatori di Google, sul blog corporate.

Anche se il prodotto in questione è stato testato ed ha dimostrato di funzionare durante i test, Google ha ammesso che vi sono ancora così grandi problemi da risolvere e che il suo lancio è ancora in discussione. Lo scoglio più difficile da superare è sicuramente quello del filtraggio dei rumori di sottofondo presenti in qualsiasi ambiente. Inoltre bisognerebbe creare un database audio smisurato data l’incredibile offerta televisiva.

La cosiddetta “mass personalisation” punta ad un sodalizio sinergico fra la fruizione televisiva e l’esperienza Web. L’elemento chiave del sistema è quanto mai simile a quello utilizzato dal servizio musicale Shazam, capace di identificare la musica riprodotta da un cellulare e spedire successivamente all’utente un SMS con il nome della traccia. In questo caso, ovviamente, l’unità di analisi Google sfrutterebbe le potenzialità di un PC o un notebook – domani un PDA.