Google molla Microsoft Exchange, Windows Phone nei guai

I servizi Google non funzioneranno più con Microsoft Exchange Active Sync, ma solo con IMAP, CalDAV e CardDAV. Per Windows RT e Windows Phone 8 potrebbe trattarsi di un problema rilevante.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google non offrirà più servizi Microsoft Exchange Active Sync (EAS) per la sincronia dei dati sui telefoni cellulari, in favore di alternative più specifiche. Quindi, dal prossimo gennaio bisognerà usare IMAP (email) CalDAV (agenda/calendario) e CardDAV (contatti). Ufficialmente si tratta di una semplice operazione di "pulizia", ma c'è chi ci vede un attacco diretto a Microsoft.

Di certo non si tratta di risparmiare denaro sulle licenza Exchange, perché il servizio continuerà a funzionare per gli account di aziende, amministrazioni e scuole. E non è nemmeno un problema particolarmente rilevante per chi usa iOS o Android, perché entrambi i sistemi operativi sono compatibili con i protocolli scelti da Google.

In ogni caso il cambiamento riguarda chi vorrà attivare la sincronia a partire dal prossimo 30 gennaio, mentre chi già usa EAS su iPhone e Android potrà continuare a farlo anche in futuro. Insomma un problema trascurabile quasi per tutti; ma gli utenti Windows RT e Windows Phone 8 potrebbero trovarsi con un bel grattacapo, almeno quelli che usano servizi Google diversi da Gmail, che si può gestire tramite IMAP. Il problema inoltre non riguarda solo Windows Phone, ma anche Windows 8 con Modern UI, e almeno in parte Microsoft Outlook.

Ad aggravare la situazione per gli utenti Windows Phone c'è il fatto che Google, almeno per ora, non è intenzionata a creare applicazioni specifiche per questo sistema operativo mobile. In altre parole chi usa abitualmente i contatti di Google e Google Calendar dovrebbe tenersi alla larga dal sistema operativo mobile Microsoft.

Per la casa di Redmond si tratta senz'altro di cattive notizie, che mettono in discussione la soddisfazione dei clienti. Molti si limiteranno a dare la colpa a Windows, e si potrebbe creare per Microsoft un danno d'immagine piuttosto difficile da gestire - quando ha bisogno esattamente del contrario. Non ci sembra però credibile che Google abbia deliberatamente scelto di danneggiare Microsoft, o di scagliarsi contro un concorrente che per ora è del tutto trascurabile. 

Il colosso di Mountain View dopotutto ha semplicemente scelto protocolli standard e abbandonato quelli proprietari di MS, seppure questi ultimi siano diventati uno standard di fatto. Microsoft, da parte sua, ha ancora più di un mese per integrare CalDAV e CardDAV nei propri sistemi operativi, così da evitare ogni possibile effetto collaterale provocato da Google.