Google pagherà tutte le tasse che le saranno imposte

Eric Schmidt ha ribadito che la strategia fiscale di Google si basa sul rispetto delle regole. Ecco la risposta alle parole del Primo Ministro David Cameron, che ha tirato in ballo il problema etico dell'elusione estrema.

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a cura di Dario D'Elia

Google accetterà di buon grado ogni eventuale imposizione fiscale decisa dal Regno Unito o dall'Europa in genere. "La nostra strategia fiscale è che qualunque sia il regime fiscale, noi paghiamo", ha dichiarato il presidente Eric Schmidt durante una conferenza alla Cambridge University.

Ecco quindi la risposta alle affermazioni del Primo Ministro David Cameron, che giovedì scorso dal World Economic Forum di Davos è parso piuttosto duro sull'argomento tasse. "Quando alcune attività non pagano le tasse, siamo di fronte a qualcosa di corrosivo per la cosa pubblica", ha dichiarato Cameron. "Voglio portare al G8 di quest'anno nuova attenzione su tasse e trasparenza. Questi sono i problemi che dovremmo affrontare quest'anno [...] Vogliamo sfruttare il G8 per avviare un serio dibattito sull'evasione ed elusione fiscale".

Cameron ha un chiodo fisso

Il tema è caldissimo soprattutto da quando nel Regno Unito si è scoperto che Google nel 2012 ha fatto transitare verso la sua filiale delle Bermuda 6 miliardi di sterline (7 miliardi di euro), pagando poi all'Her Majesty's Revenue and Customs solo 6 milioni. La strategia del colosso statunitense è chiara a tutti.

Google UK è considerato un "braccio di servizio" dell'intero business, e per questo motivo si affida alla sussidiaria irlandese per raccogliere il fatturato generato dalla pubblicità in Regno Unito e altri paesi. Dopodiché vengono pagate le royalties a un'altra sussidiaria irlandese che trasferisce il tutto a una holding con sede in Olanda e gestione fiscale alle Bermuda. Google, secondo quanto riporta The Guardian, con questo giochetto sarebbe riuscita a pagare 200 milioni di sterline di tasse su 2,6 miliardi di fatturato.

"Non c'è niente di male con un'accurata pianificazione fiscale [...] ma ci sono alcune forme di elusione che sono diventate così aggressive che penso sia giusto dire che sollevano questioni di ordine etico", ha concluso Cameron.

Ecco, questo ultimo dettaglio appare senza dubbio interessante. Nella liberale Inghilterra il massimo esponente del Partito Conservatore nazionale mette insieme nella stessa frase i termini "etica e tasse" riferendosi al problema dell'elusione fiscale. Sarà il caso in Italia di chiuderci in meditazione per qualche centinaio di anni?