Google si arricchisce con annunci ingannevoli degli antiabortisti

Google ha diffuso pubblicità ingannevoli di gruppi antiabortisti; dopo 2 anni e 10 milioni di dollari guadagnati, ora qualcosa cambierà.

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a cura di Francesco Daghini

La notizia è stata diffusa nelle scorse ore dal CCDH - Center for Countering Digital Hate, un'organizzazione no profit che combatte la disinformazione online: secondo quanto riportato, negli ultimi 2 anni Google avrebbe guadagnato circa 10 milioni di dollari grazie alla vendita di spazi pubblicitari finiti in mano a gruppi anti-abortisti, che hanno usato questi slot per pubblicare delle pubblicità ingannevoli spacciandosi per delle cliniche per l'aborto.

L'obiettivo non è dichiarato ma è chiarissimo: pubblicare annunci che si spacciano per cliniche per abortire, per poi cercare di convincere le persone che hanno preso contatti a rinunciare all'aborto. Le pubblicità ingannevoli comparivano con la ricerca di 15.000 tra le parole più comunemente legate al discorso dell'aborto come "pillola abortiva", "clinica per aborto vicino a me" e altre ancora.

L'analisi condotta dal CCDH ha preso in esame 188 finte cliniche che hanno pubblicato degli ad tra il 1 marzo 2021 e il 28 febbraio 2023, utilizzando il tool Semrush: dall'analisi è emerso che in più del 70% dei casi sono state utilizzate delle tecniche ingannevoli per attirare le donne in cerca di una soluzione per abortire - una delle tecniche più diffuse è quella di dire che l'aborto causa il cancro, oltre a promuovere una fantomatica operazione di "annullamento" dell'aborto.

Nel settembre del 2021 si è stimato che una ricerca su Google sul tema dell'aborto avrebbe restituito almeno una pubblicità di una finta clinica nell'83% dei casi.

Un portavoce di Google ha affermato che la compagnia richiede "ad ogni organizzazione che vuole fare pubblicità alle persone in cerca di informazioni sull'aborto di essere compagnie certificate, e di dire chiaramente se offrono o meno il servizio di aborto."

Ora Google ha completamente rimosso le pubblicità che promuovevano le operazioni di annullamento dell'aborto ed è pronta a rimuovere e bloccare tutte le pubblicità che andranno contro a questa politica.

"Sappiamo che la gente viene su Google per cercare informazioni di cui si possa fidare, anche nei momenti più personali, e vogliamo impegnarci al fine che le pubblicità su questo tema siano quanto più chiare possibile."