Guida all'uso di una fotocamera reflex - Parte 2

In questa guida, divisa in due parti, vi insegnamo le basi per il corretto utilizzo di una fotocamera reflex o prosumer.

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a cura di Tom's Hardware

Introduzione

Abbiamo iniziato a parlare, in questo articolo, Guida all'uso di una fotocamera reflex - Parte 1, di come funziona una fotocamera e di come è possibile sfruttarla al 100%, conoscendone i principi fondamentali di funzionamento. Proseguiamo ora con questa seconda parte, dedicata ai programmi di scatto e alle impostazioni basilari della fotocamera.

I programmi di scatto

Il programma di scatto è la modalità pratica con cui la fotocamera consente di gestire le coppie tempo/diaframma. Qualsiasi reflex è dotata almeno dei seguenti programmi di scatto: programmato (P), a priorità di tempi (Tv), a priorità di diaframmi (Av), manuale (M).

In modalità programmata, la fotocamera sceglie sia tempo sia diaframma, lasciando però al fotografo la possibilità di sovra o sotto-esporre e di cambiare la coppia tempo/diaframma impostata. Tipicamente, la pressione a metà corsa del pulsante di scatto attiva l'esposimetro, che propone una coppia tempo/diaframma “centrale”; ruotando la ghiera principale in un senso o nell'altro ci si sposta verso i due estremi della scala. É un programma generico, valido per le occasioni più comuni.

In priorità di tempi, il fotografo sceglie il tempo di posa a priori, e la macchina regolerà il diaframma di conseguenza (a patto ovviamente che sia possibile). É la modalità migliore per concentrarsi sul movimento del soggetto, sia che lo si voglia evitare (utilizzo di tempi brevi con soggetti in movimento per evitare il mosso) o evidenziare (utilizzo di tempi lunghi per un “panning”).

In priorità di diaframma, al contrario, il fotografo sceglie il valore di apertura e la macchina, di conseguenza, il tempo. Controllando l'apertura, e quindi la profondità di campo, questa è la scelta più indicata quando l'area che risulterà a fuoco è essenziale, ad esempio per ritratti e paesaggi.  Tutti questi programmi consentono, oltre alla scelta della coppia, di effettuare un'eventuale compensazione dell'esposizione.

In modalità manuale, infine, il fotografo sceglie manualmente sia tempo che diaframma, mentre la fotocamera da solo un'indicazione di quanto si è lontani dal valore che lei ritiene corretto - tipicamente tramite un indicatore che si muove su una scala a zero centrale. Il lato destro della scala, compensazioni positive, corrisponde a sovraesposizioni. Ad esempio, passare da 250 - f/4 a 125 - f/4 o da 250 - f/4 a 250 - f/2.8 equivale a sovra-esporre di 1 stop. Viceversa per il lato sinistro della scala. La modalità manuale, in generale poco pratica, ha il pregio di consentire scatti molto sovra o sotto-esposti, mentre la compensazione dell'esposizione utilizzabile con altri programmi è in molti casi limitata a ± 2 stop; inoltre, non variando automaticamente né tempo né diaframma, consente di effettuare misurazioni con diverse inquadrature e ricomporre l'immagine senza perdere l'impostazione originaria, come spiegato a proposito degli esposimetri a media e dei controluce. 

Le compatte, e anche molte reflex, oltre a questi programmi di scatto ne aggiungono spesso molti altri, specifici per determinate situazioni (spiaggia/neve, notte, compleanno, fuochi artificiali, ritratto, paesaggio ecc). Questi hanno lo scopo di semplificare la vita al fotografo ma, in termini di possibilità di scatto, non aggiungono nulla ai 4 programmi principali appena citati; in effetti, non fanno altro che applicare sommariamente i pochi concetti base fin qui esposti. Ad esempio, il programma spiaggia/neve effettuerà una sovraesposizione (sfondo chiaro equivale a controluce), notte utilizzerà i tempi più lunghi a disposizione, altrimenti inibiti dalle compatte per evitare il mosso accidentale, ritratto utilizzerà una coppia con diaframma aperto e così via.

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