È vero, su Internet ci sono diversi strumenti che possono hackerare gli account Facebook, ma quello di chi li scarica, non quello dei nostri amici.
Se si fa una ricerca su Google con "hackerare profilo", appare immediatamente in cima una delle ricerche che viene commissionata più spesso al motore di ricerca: come hackerare un profilo facebook altrui.
Ovviamente, i cybercriminali non si sono lasciati sfuggire questa opportunità e hanno sparpagliato sul web diverse pagine da cui si può scaricare un software che promette di hackerare qualsiasi profilo.
L'unica cosa che hanno omesso è che si riferiscono ai profili Facebook di chi installa il malware e non delle persone che vogliamo noi.
Il software si chiama Remtasu, ma appare sul web con altri nomi come "hackfacebook.exe" o simili, ed è un trojan per Windows che è in circolazione da molte tempo.
Tra le sue peculiarità, c'è quella di fungere da logger per il contenuto della clipboard (ottimo per rubare le password copiate e incollate) e per la tastiera, registrando i dati su di un file che viene poi inviato a un server di comando e controllo tramite connessione ftp.
Il virus resta sul computer della vittima anche dopo il riavvio e si nasconde prendendo un nome simile a quello di un processo di sistema.
Nelle prime settimane del 2016, gli analisti di ESET hanno visto comparire 24 nuove varianti, ma due di queste (Win32/Remtasu.Y e Win32/Remtasu.O) vantano circa il 50% delle infezioni rilevate.
Dietro questa vicenda che sa di Karma, comunque, c'è una grande morale che è valida ormai da anni: se si scaricano programmi di dubbia provenienza, sappiate che dietro c'è quasi certamente gente che non lo fa per darvi una mano…