Hawking contestato dai fisici: teoria vecchia sui buchi neri

Secondo alcuni fisici la nuova teoria di Hawking sui buchi neri non è chiara, non è possibile o addirittura è roba vecchia.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Stephen Hawking non ha convinto gli scienziati con la sua nuova teoria sui buchi neri. Lo studio Conservazione dell'informazione e previsioni meteo per i buchi neri non ha ancora superato il processo di validazione per l'accesso alle pubblicazioni accademiche, in compenso negli ultimi giorni si moltiplicano le voci di disapprovazione proprio dal mondo scientifico.

Per capire su cosa vertono le obiezioni vale la pena fare un breve riepilogo. Nel suo documento Hawking ridefinisce l'orizzonte degli eventi, ossia quel limite intangibile fra l'interno e l'esterno di un buco nero. Secondo le teorie universalmente accettate è una sorta di muro senza ritorno, oltrepassato il quale si possono verificare i due scenari porposti dal Paradosso dell'informazione del buco nero.

Buco nero

In particolare, secondo la teoria della relatività di Einstein se un astronauta cade in un buco nero potrebbe galleggiare oltre l'orizzonte degli eventi senza accorgersi di venire risucchiato (opzione "no drama"). Facendo invece affidamento alle leggi della meccanica quantistica incontrerebbe un "firewall" contro cui consapevolmente si schianterà (opzione "drama") .

Hawking aveva già cercato di risolvere il paradosso con un articolo del 2005 in cui presentava una teoria secondo cui perturbazioni quantistiche dell'orizzonte degli eventi potrebbero permettere all'informazione di sfuggire dal buco nero. Con l'articolo del 22 gennaio scorso lo scienziato va oltre, e ipotizza che ci sia un "più benevolo orizzonte apparente", caratterizzato da "fluttuazioni quantistiche dello spaziotempo" e che imprigiona solo momentaneamente materia ed energia prima di rilasciarla "in una forma più ingarbugliata".

Stephen Hawking

Non è la stessa cosa della radiazione di Hawking del 1974, secondo cui (semplificando) parte dell'energia assorbita da un buco nero potrebbe "evaporare" in quella che si chiama radiazione di Hawking. Nella nuova teoria il fisico britannico infatti scrive a chiare lettere che "l'assenza di un orizzonte degli eventi significa che non ci sono buchi neri - nel senso di regioni dello spaziotempo da cui la luce non può sfuggire all'infinito". "Ci sono, tuttavia, gli orizzonti apparenti, che persistono per un periodo di tempo".

Raphael Bousso, fisico teorico dell'Università di Berkeley, contesta che "non è possibile avere entrambe le cose, ossia un orizzonte apparente senza opzione no drama e l'uscita di informazioni". "Stephen non tira in ballo questo argomento, quindi non è chiaro come intenda affrontarlo".

"L'articolo di Hawking è breve e privo di dettagli, quindi non è chiaro quale sia il suo quadro preciso" scrive Joseph Polchinski del Kavli Institute. Don Page, fisico dell'Università di Alberta in Canada, calca ancora di più la mano: "l'idea che un buco nero non abbia veramente un orizzonte degli eventi risale a più di un terzo di secolo fa". Roba vecchia insomma, che sarebbe già stata superata.

Ci guardiamo bene dal mettere in dubbio le teorie di un luminare come Hawking, ma sicuramente seguiremo gli sviluppi della vicenda perché se c'è una cosa di cui si può stare certi è che al grande fisico britannico non manca la capacità di scatenare dibatti che possono portare a un progresso scientifico.