I provider italiani contro la Corte di Cassazione

Un comunicato dell'associazione provider va contro la Corte di Cassazione, che legittima l'oscuramento di The Pirate Bay

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) denuncia gli effetti devastanti che potrebbe avere la sentenza della Corte di Cassazione, che ha condannato The Pirate Bay, di cui abbiamo parlato un paio di giorni fa.

Tutta colpa di Napster, acciderbolina.

Secondo la cassazione il giudice può decidere di bloccare un sito che favorisca la violazione del diritto d'autore, "richiedendo contestualmente che i provider del servizio internet escludano l'accesso al sito".

L'associazione dei provider italiani si dice "fermamente contraria a qualsiasi ipotesi di responsabilizzazione degli ISP per gli atti commessi dagli utenti", e sottolinea poi alcuni errori tecnici importanti, anche dal punto di vista legale, presenti nel pronunciamento.

Si dovrebbe parlare di oscuramento e non di sequestro, e l'AIIP ricorda poi che il filtraggio imposto poi "funziona solo ed esclusivamente se l'utente è disponibile a collaborare" (cioè se non cambia a mano i dns).

Il provider fornisce e controlla l'accesso a Internet degli utenti.

Segue un elenco di pericoli derivanti dalla sentenza, che "non risolve il problema della pirateria", ed espone i fornitori "al rischio di essere considerati responsabili in prima persona degli accessi compiuti dall'utente a siti, contenuti o servizi di cui si è disposto il sequestro", mette a rischio la privacy dei cittadini, provoca un "aumento dei costi di erogazione dei servizi internet, limita la libertà di pensiero, provoca una diminuzione della velocità della banda, disincentiva gli investimenti nel settore TLC e abbassa la competitività degli operatori italiani nei confronti dei concorrenti stranieri".

Tirando le somme, abbiamo (almeno) un giudice che pensa a difendere il copyright, un altro che ha difeso la libertà di navigazione, e i provider che pensano a se stessi. Tutti contenti?