IA, i maggiori esperti mondiali suonano l'allarme hacker

Venticinque dei più importanti ricercatori delle Università di Yale, Oxford e Cambridge in tema di intelligenza artificiale, hanno lanciato un allarme sui rischi legati alla sicurezza.

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a cura di Alessandro Crea

Venticinque dei più importanti scienziati che si occupano di intelligenza artificiale presso le Università di Oxford, Yale e Cambridge, il gotha dell'accademia mondiale, hanno sottoscritto nelle scorse ore una corposa ricerca volta a mettere in guardia dai futuri rischi legati alla sicurezza. Accanto a loro anche esperti di sicurezza civili e militari, tutti concordi nel suonare l'allarme verso i potenziali usi malevoli che potranno essere messi in atto da "Stati canaglia", organizzazioni terroristiche e lupi solitari.

L'allarme di per sé non è una novità: già nel recente passato molti altri ricercatori hanno segnalato ad esempio i pericoli legati allo sviluppo delle cosiddette "armi intelligenti" o la possibilità di trasformare auto a guida autonoma e droni in armi improprie.

ghostweb

Inoltre chiunque abbia mai visto i film o le serie TV dell'universo di Ghost In The Shell conosce bene queste tematiche, a dimostrazione che spesso la cultura pop di qualità sa anticipare il futuro sollevando domande intelligenti e problemi profondi. Tuttavia una ricerca firmata da alcuni dei più grandi esperti mondiali del settore fa alzare il livello di allarme a livelli inediti.

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‎I ricercatori affermano che l'uso malevolo dell'intelligenza artificiale costituisce una minaccia imminente per la sicurezza digitale, fisica e politica, consentendo attacchi su larga scala, altamente efficienti e con obiettivi molto precisi. Lo studio infatti non tratta l'argomento in maniera astratta ma si concentra sugli sviluppi plausibili entro i prossimi 5 anni. Non un futuro remoto dunque, ma il domani dietro l'angolo.

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‎"Siamo tutti d'accordo sulle tante implicazioni positive dell'intelligenza artificiale", ha affermato Miles Brundage, research fellow presso il Future of Humanity Institute di Oxford. "Ma gli studi erano lacunosi per quanto riguarda i rischi connessi a questo ambito".

‎‎Per mitigare tali rischi, gli autori esplorano diversi interventi possibili volti a ridurre le minacce connesse a un uso improprio dell'IA, suggerendo la necessità di ripensare completamente i concetti legati alla cyber-sicurezza ed esplorando diversi modelli di condivisione delle informazioni.

intelligenza artificiale

Insomma, ancora una volta il tema della sicurezza sembra predominante nello sviluppo delle tecnologie, ma al tempo stesso sottovalutato dalle aziende e non avvertito dagli utenti, come accade già normalmente nell'utilizzo dei computer e come sta accadendo nel settore delle automobili smart e connesse, in cui l'attenzione alla sicurezza dei sistemi è scarsissima.


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