IAB 07: pubblicità online in crescita vertiginosa

Nel 2008 gli investimenti pubblicitari online cresceranno del 20/40%.

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a cura di Dario D'Elia

Lo IAB Forum 2007, appena conclusosi a Milano, ha portato solo buone notizie. Il mercato pubblicitario online ha una salute invidiabile: nel 2008, infatti si assisterà ad una crescita degli investimenti di circa il 20/40%. Secondo Assocomunicazione il segmento online acquisirà ancora un pezzettino di share del paniere. Non è chiaro se ai danni della televisione o della carta stampata; certo è che si assesterà un colpo tra il 7,5% e l'8,7%.

Insomma, le aziende italiane investiranno nella pubblicità digitale – quindi anche quella mobile - circa 665 milioni di euro, praticamente il 41,5% in più rispetto al 2006. "Gli ultimi dati rilevano che sono circa 24 milioni gli italiani che utilizzano abitualmente Internet e questo è un numero che va tenuto altamente in considerazione in fase di analisi strategica dei media da considerare all'interno del piano di comunicazione", ha spiegato Layla Pavone, presidente di IAB Italia.

"Nel momento in cui l'online diventa finalmente un mass media entriamo nell'era del marketing 2.0. Iab Forum rappresenta un'importantissima occasione per verificare le reali esigenze del consumatore prosumer e delle marche che, oggi più che mai, si trovano ad affrontare nuovi mezzi, audience dinamiche e frammentate. La pubblicità online assume un ruolo sempre più importante nel media mix mettendo in discussione i modelli classici di marketing e comunicazione e offrendo nuove opportunità per governare il 'sesto potere' e sostenere il valore culturale del brand", ha sottolineato Enrico Gasperini, presidente di Audiweb e del settore digitale di Asso Comunicazione.

Internet a questo punto, secondo Pavone, è di fatto il sesto potere. Capace anche di influenzare i consumatori sui brand tramite web, blog, forum e passaparola virtuale.

"La sfida da qui al 2011 è di trasformare internet da privilegio, quale è oggi, a diritto. Il problema oggi riguarda il 10% della popolazione, ma questo 10% significa 3 degli 8.000 comuni italiani che sono quasi tutti in zone geograficamente difficili ed è su questo bacino che bisogna lavorare per azzerare il digital divide. Il Governo intende risolverlo attraverso l'individuazione di diverse soluzioni tecnologiche e lo stanziamento di fondi pubblici. È un errore estendere alla rete regole vecchie di 60 anni concepite per la stampa. È tecnicamente irrealizzabile e pericoloso. Rimane il fatto che i problemi ci sono ma vanno affrontati attraverso strumenti di autoregolamentazione e concertazione", ha commentato il ministro delle Telecomunicazioni Paolo Gentiloni.