Il guru di Mozilla: l'Internet of Things è un pericolo da non sottovalutare

Durante il Mozilla Festival, tenutosi a Londra settimana scorsa, abbiamo intervistato Mark Surman, Executive Director di Mozilla, che ha puntato il dito sui rischi dell'ubiquità di Internet.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Mozilla è una organizzazione no profit che ha come missione quella di mantenere il Web, forse la risorsa più importante per l'umanità, accessibile e "vivo" tramite la collaborazione tra i suoi utenti.

Di conseguenza, la sua prima preoccupazione è sempre stata quella di promuovere le piattaforme "open", create e gestite da comunità di appassionati che mettono a disposizione tutte le conoscenze necessarie a espandere i progetti.

Durante il Mozilla Festival, abbiamo avuto l'occasione di incontrare Mark Surman, Executive Director di Mozilla, che ci ha parlato delle nuove sfide che Internet deve affrontare e del ruolo che Mozilla vuole giocare sul futuro della Rete.

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Abbiamo chiesto a Surman quanto la sua vita sia stata condizionata dall'avere un cognome così simile a Saruman. Dopo una grassa risata, si è detto certo di non aver subito l'influsso malvagio.

Un futuro sul quale lui stesso, fino allo scorso anno, si definiva pessimista: "Ci sono grandi corporazioni che si stanno spartendo il Pianeta e stanno blindando le risorse del Web" - constata Surman - "lasciando sempre meno spazio ai progetti Open".

A chi si riferisce esattamente?

Surman: Grandi società come Facebook e Google stanno fagocitando gli utenti nelle loro tecnologie chiuse, con scarso riguardo per le libertà di base dei cittadini e della loro privacy in primis, ma mentre fino all'anno scorso dicevo che non saremmo mai riusciti a batterli, adesso sono più ottimista.

Il motivo di tanto ottimismo è nell'entusiasmo che si respira in eventi come il Mozilla Festival, organizzati e pensati per far incontrare persone e circolare idee, senza quei paletti imposti da segreti industriali e brevetti.

Surman: Mozilla è diventate molto brava a muovere persone nella vita reale e stiamo dedicando questo talento alla creazione di eventi che promuovano gli ambienti Open. Qui le persone si incontrano e si scambiano opinioni e consigli. I "giovani" del movimento iniziano a capire come rendere efficaci i loro progetti, mentre chi ha voglia di contribuire trova sicuramente una causa che combacia con i suoi interessi.

Dando uno sguardo alla pagina del sito di Mozilla che raccoglie le date degli incontri Mozilla, non si può non restare impressionati da quanto questa organizzazione no profit stia realizzando.

Surman: Internet, però, deve frontaggiare delle grandi minacce, con in primo luogo lo sviluppo senza senso dell'Internet of Things. Questi oggetti ci seguono già ovunque ed entro pochi mesi raggiungeranno ogni angolo della nostra vita privata, esponendo la nostra privacy a rischi incalcolabili. Non ho ancora dati per poter dire quali problemi sorgeranno, ma sono sicuro che incontreremo grandi difficoltà nel tenere sotto controllo quello che ci riguarda, le nostre preferenze e, più in generale, la nostra 'umanità'.

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Ogni tanto, tra gli speaker si incontra gente un po' inquietante. Va bene sposare la causa della privacy, ma questa persona ha dichiarato che quando deve parlare con qualcuno si accerta che non ci siano smartphone nella stanza...

Effettivamente, la situazione attuale dell'IoT è sconcertante dal punto di vista della sicurezza e della privacy: un'accozzaglia di dispositivi pensati per seguirci ovunque ma con pochissima attenzione ai rischi posti dalla fuga di dati e dalle intrusioni.

Surman: C'è bisogno di un approccio diverso a questi dispositivi. Entro breve se ne vedranno di connessi alla nostra storia medica, alle preferenze politiche, a quelle religiose e semplicemente osservando quali dispositivi abbiamo addosso si potrà dedurre una scheda di chi siamo, figuriamoci cosa potrebbe accadere se i dati contenuti fossero anche mal protetti.

Ma cosa può fare Mozilla a riguardo?

Surman: Sensibilizzare tutti: opinione pubblica, politici, aziende. Abbiamo già avuto ruoli importanti nella definizione delle leggi e linee guida promulgate sia negli USA sia in Europa e i nostri sforzi si intensificheranno. Abbiamo coinvolto nel board di Mozilla molte figure professionali importanti negli ultimi mesi e adesso stiamo lavorando perché il loro apporto diventi strutturato ed efficace. L'unica speranza che abbiamo perché il movimento Open non soccomba è quello di far capire a tutti quanto sia importante garantire un accesso libero e sicuro alla Rete; per evitare che gli utenti debbano fare affidamento solo su tecnologie chiuse di cui, alla fine, non si sa nulla su come possano condizionare le nostre vite.

Basterà la sensibilizzazione a sdoganare il concetto che una rete libera sia indispensabile per il sano sviluppo della nostra società? Noi speriamo di sì, anche perché una organizzazione no profit non può fare molto di più.

L'importante è non farle mancare il nostro supporto. Sul sito di Mozilla si trova tutto il materiale necessario a capire cosa stanno facendo, come e perché, nonché le informazioni utili per pensare  a un nostro coinvolgimento diretto nella comunità.

Diamoci un occhio: non costa nulla, ma potrebbe cambiare il nostro futuro.