Il nodo Metroweb: Telecom Italia non sarà mai padrona

Telecom Italia e Vodafone si contendono Metroweb ma l'azionista di maggioranza F2i vuole mantenere la proprietà. Il Governo si preoccupa soprattutto del progetto di sviluppo.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia e men che meno Vodafone difficilmente riusciranno ad acquisire il controllo di Metroweb, il service provider che possiede la seconda rete in fibra ottica più grande d'Italia. Il fondo infrastrutturale F2i che è l'azionista di maggioranza avrebbe ribadito, secondo indiscrezioni intercettate da La Repubblica, la sua intenzione di valorizzare la sua quota e concedere l'ingresso a un operatore TLC a patto di una governance comune.

metroweb progetto

Architetture fibra e rame

Telecom Italia e Vodafone, in trattativa da mesi con l'azienda milanese, saranno valutate anche per il piano industriale proposto. Di fatto è un argomento molto a cuore anche a Palazzo Chigi. Una settimana fa il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, il consulente del premier Yoram Gutgeld, il vicesegretario generale della presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar e Franco Bassanini, presidente della Cassa depositi e prestiti, si sarebbero incontrati per fare il punto sugli investimenti ultra-broadband.

L'agenzia Mf-Dj sostiene che sul caso Metroweb la linea sarebbe quella di ottenere un progetto industriale che come priorità abbia lo sviluppo. Due le opzioni: cessione di quote minori progressive in relazione agli investimenti (modello put and call) oppure convivenza degli operatori su un'unica rete.

Al momento pare che l'ex monopolista punti al 51% ma le trattative sono in corso quindi i parametri degli accordi potrebbero cambiare. È anche vero però che Telecom oggi gioca in una posizione di maggiore vantaggio rispetto a un anno fa. L'implementazione della rete con architettura fiber-to-the cabinet prosegue e ormai copre circa 130 comuni – contro i 42 di Vodafone e 49 di Fastweb. La battaglia sui prezzi non si è ancora scatenata (si paga tra i 30 e i 45 euro al mese) ma è probabile che nei prossimi mesi con una maggiore diffusione del servizio qualcosa cambi.

Per altro Telecom Italia detiene un asso nella manica, ancora non giocato sul tavolo. Ovvero la possibilità di ottenere dal fiber-to-the cabinet velocità superiori agli attuali 30 Megabit senza investimenti e domani di implementare il fiber-to-the-bulding per fornire i 500 Mbps.