Sul sito della Otical Society (OSA) è comparsa recentemente una nota relativa a un sensore d'immagine di nuova concezione, flessibile e trasparente. Frutto del lavoro di un team di ricercatori austriaci, il sensore è costituito da un polimero fluorescente circondato da file di sensori disposte ai margini del foglio, equivalenti a fotocamere monodimensionali.
Quando la luce attraversa il sensore, la sua proprietà fluorescente fa si che parte della radiazione sia catturata e riemessa, a lunghezza d'onda inferiore, all'interno del polimero. Parte di questa luce riemessa abbandonerà il polimero, ma parte di essa verrà da esso guidata verso i sensori monodimensionali, dove sarà raccolta. La misura dell'attenuazione dell'intensità di luce rilevata e un opportuno algoritmo di calcolo permetteranno poi di ricostruire il punto di origine (pixel).
Il sensore così costruito non contiene elettronica e risulta quindi trasparente. Grazie a questa sua caratteristica, si possono ipotizzare impieghi nel settore delle interfacce uomo-macchina, ad esempio per schermi TV e simili. Il sensore rileverebbe infatti il movimento dell'operatore, in alternativa alle soluzioni attuali già impiegate da alcune console per il rilevamento del movimento e il controllo gestuale.
In fotografia, il team immagina uno scenario in cui le fotocamere utilizzeranno due sensori, un CCD o CMOS classico unito al loro sensore trasparente, per aumentare la quantità di informazione registrata e/o espandere la gamma dinamica.
Il primo prototipo, però, offre una risoluzione davvero misera: solo 32x32 pixel. Questo però, secondo i ricercatori, a causa principalmente dei fotodiodi di scarsa qualità impiegati per il prototipo. Utilizzando fotodiodi dal miglior rapporto segnale/rumore dovrebbe essere possibile aumentare la risoluzione, anche se nessuno del team si è sbilanciato al punto da dare un'indicazione di massima.