Il telecomando italiano che fa paracadutare il drone

Il FABLAB di Ivrea ha realizzato un secondo sistema di sicurezza per droni che consente di intervenire da terra e cambiare "on fly" la centralina di controllo, spegnere i motori in casi estremi e attivare altri dispositivi come ad esempio il paracadute.

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a cura di Dario D'Elia

I droni Amazon per le consegne magari un giorno si affideranno a tecnologie di sicurezza italiane. Il FABLAB di Ivrea rischia di diventare avanguardia in questo campo: dopo la presentazione della piattaforma ARDUcluster ecco già pronto il nuovo ArduEmergency.

Se il primo sistema, come abbiamo raccontato a giugno, serviva a fornire ai droni una doppia unità di pilotaggio per affrontare in sicurezza le emergenze, il secondo consente di intervenire da terra e per cambiare "on fly" la centralina di controllo, spegnere i motori in casi estremi e attivare altri dispositivi come ad esempio il paracadute.

Drone (immagine gentilmente concessa da Salt & Lemon Srl)  

In pratica ArduEmergency è un reale canale di emergenza per i droni in volo e completa (integrandolo) le funzioni di Arducluster. L'operatore dispone di un telecomando capace di interagire con sistema radio dedicato a bordo del velivolo.

Il funzionamento è semplice: il telecomando è composto da 3 pulsanti - e una serie di LED che indicano lo stato. Il primo tasto è utilizzato per la funzione di switch manuale della centralina e i due rimanenti per la sequenza di spegnimento dei motori in caso di pura emergenza. "I comandi vengono inviati ripetutamente (un determinato numero di volte) fino a quando il sistema non riceve la risposta di ACK di conferma della ricezione", spiegano i tecnici.

"Inoltre abbiamo predisposto un sistema di check continuo (verifica della copertura radio) e un display per altre funzionalità ed espansioni attualmente in progetto".

"Oltre all'invio di comandi tramite pulsanti, ogni X secondi verrà inviato un segnale apposito (watchdog) per verificare lo stato del ricevente, e in caso di mancate risposte, suonerà un allarme. La comunicazione radio è totalmente svolta tramite un protocollo criptato e con un codice univoco per ogni set di radio".

La realizzazione è stata possibile grazie all'adozione di microcontrollori PIC e Atmel (ARDUINO) collegati a una radio (di notevole potenza) che trasmette sulla frequenza dei 860 MHz.

Sono curati in modo particolare il controllo anche lunga distanza (molto superiore ai sistemi radio tradizionali) e la criptazione della trasmissione per una maggiore sicurezza da disturbi o sovrapposizioni di canale. Il "case" del prototipo è stato stampato in 3D.

Il telecomando è stato progettato e realizzato nel FABLAB di Ivrea dal Dott. Avalle e il firmware è stato sviluppato dallo studente Marco Bartoli nell'ambito di uno stage scolastico estivo in collaborazione con l'Istituto Tecnico Industriale C. Olivetti di Ivrea.

PRECISAZIONE. Salt & Lemon Srl chiede di precisare che lo stagista Marco Bertoli, "ha effettuato lo stage per la Salt & Lemon ed è per essa che ha sviluppato il firmware del sistema citato nell'articolo. Il fatto che tale stage sia stato utilizzato per realizzare un progetto che ritenevamo congiunto con il fablab di Ivrea non rende il risultato dello stage proprietà di fablab Ivrea".