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a cura di Tom's Hardware

L'aspetto che maggiormente colpisce chiunque prenda in mano questa Sony per la prima volta è dato proprio dalle dimensioni particolarmente ridotte del corpo macchina, combinate con un design sicuramente molto accattivante e una notevole cura costruttiva. Colpisce sia in senso positivo - potete immaginare che cosa significhi avere sempre con sé, in borsetta o in tasca, uno strumento tanto tecnologico - che negativo. Negativo perché chi è abituato a fotografare con macchine più grandi, che privilegiano l'ergonomia sulla portabilità, troverà la DSC-RX100 VI davvero troppo piccola per consentire una presa confortevole e stabile (oltretutto la finitura è anche un po' scivolosa).

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Per evitare cadute accidentali, Sony ha previsto un laccetto al posto della classica tracolla. È una soluzione che personalmente avremmo evitato, perché il laccetto non impedisce alla macchina di sfilarsi dalla mano e se dovesse capitare sarebbero davvero dolori, tenuto conto del prezzo di questo gioiellino tecnologico. Meglio sarebbe stata la più tradizionale cinghietta a tracolla.

Dal punto di vista operativo, Sony ha svolto un ottimo lavoro per cercare di rendere la macchina facilmente fruibile, grazie alla logica di utilizzo che permette comunque di operare velocemente anche ricorrendo spesso all'uso dei menu.

Tutte le operazioni sono fin da subito intuitive, è una macchina con cui si prende facilmente confidenza, pur nella sua complessità legata ad una versatilità davvero notevole.

L'aver adottato un mirino di pop up favorisce l'estetica, ed oltre a rappresentare un ausilio fondamentale per la ripresa delle foto; l'abbiamo trovato molto utile anche per la revisione delle stesse, soprattutto quando si è in condizioni di forte illuminazione incidente che renderebbe difficoltosa la visione tramite monitor.

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La macchina offre eccellenti risultati sia in modalità full auto che manuale o semi-automatica. Le possibilità d'intervento sono svariate grazie anche alla versatilità sopra la media. La presenza dell'anello alla base dell'obiettivo rende il feeling più simile a quello di una macchina tradizionale, simulando la ghiera dei diaframmi, dei tempi, l'anello dello zoom ecc.

Il display mostra, a rotazione, le seguenti schermate:

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Immagine da riprendere, più tutti i dati principali, incluse le funzioni della ghiera posteriore e dell'anello alla base dell'obiettivo

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Immagine pulita, si può decidere se visualizzare o meno la griglia

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Idem come sopra, ma con l'istogramma della luminosità in basso a destra

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Livella elettronica

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Quick Start View: tutto sott'occhio e modificabile premendo il tasto Fn

Il piccolo flash di pop-up, dotato di un meccanismo di alzata a molla che gli permette di essere indirizzato (trattenendolo con il dito) anche verso l'alto, consente una volta attivato di ottenere un'esposizione molto bilanciata. Il suo numero guida limitato, tuttavia, lo rende pressoché inutile quando bisogna illuminare grandi ambienti. Il funzionamento del flash può essere automatico, forzato, a sincronizzazione lenta/con la 2° tendina dell'otturatore, oppure si può escludere del tutto secondo le necessità. Per farlo rientrare nella sua sede, basta premerlo verso il basso.

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Immagine scattata col flash in modalità sincronizzazione lenta

Da ultimo, l'argomento più importante: la qualità delle immagini. Beh, qui dobbiamo veramente fare un plauso a Sony, che grazie all'accoppiata obiettivo/sensore/processore d'immagine ha creato uno strumento in grado di fornire ottime prestazioni, prestazioni che a priori non ci si aspetterebbero da una compatta, anche se hi-end. L'obiettivo, ad ampia escursione focale, ha un comportamento sostanzialmente indipendente dal diaframma.

L'elevata nitidezza, che si estende dal centro al bordo, può essere utilmente sfruttata per scattare a tutta apertura e, siccome la perfezione non esiste, Sony ha corretto i pur minimi difetti di questa ottica con la potenza del suo processore BIONZ X per far sì che, ad occhio, l'immagine risulti sempre qualitativamente ineccepibile e dai colori vibranti. In condizioni di scarsa luminosità il rumore è abbastanza contenuto sino a ISO 3200, malgrado alcuni concorrenti sembrano fare un po' meglio.

Le prestazioni nel modo movie sono imbattibili, come ci si poteva immaginare: l'autofocus, la cui velocità può essere impostata, è molto progressivo, il dettaglio ottimo, pochi gli artefatti digitali, visibili solo nel modo AVCHD (sono i file con estensione .MTS). Una prestazione di rilievo assoluto, che aggiunge un plus importante ad una macchina dalle prestazioni già notevoli, grazie anche ad uno stabilizzazione video efficace.

Continuiamo a non capire perché Sony tenga la gestione dei file video in cartelle separate da quelle delle immagini, ma così è sempre stato e dobbiamo farcene una ragione.

Modesta la durata della batteria, considerato che con la già buona capacità di 1240 mAh non si possono fare miracoli...