In Microsoft Italia lavori quando e dove vuoi

Il direttore delle risorse umane di Microsoft Italia ha spiegato al Sole 24 Ore come l'organizzazione del lavoro sia flessibile. I dipendenti hanno degli obiettivi ma sul dove e quando lavorare sono piuttosto liberi.

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a cura di Dario D'Elia

Microsoft Italia sembra essere uno dei pochi paradisi per i lavoratori di talento. Spesso le imprese parlano di valorizzazione delle competenze e impegno per lo sviluppo delle potenzialità del personale, ma in realtà solo poche strutture rispettano questo impegno. Ebbene, secondo Il Sole 24 Ore la filiale italiana del colosso di Redmond è una bella eccezione che conferma la regola.

"Rispetto allo scorso anno, quando nella classifica di Great Place Work arrivammo al terzo posto, abbiamo fatto molta strada", ha spiegato il direttore delle risorse umane Luca Valerii. "Allora eravamo in una fase sperimentale, con un cambiamento in corso di tutti i processi. Oggi invece quel cambiamento è completo, è arrivato a maturazione e i risultati sono sotto i nostri occhi". Insomma è migliorato l'ambiente di lavoro e sopratutto vi è stato un forte impegno per consolidare i rapporti tra i dipendenti e l'azienda.

A casa si è più produttivi

D'altronde si parla da anni di questa filosofia Microsoft basata sulla qualità del lavoro, sugli obiettivi più che sul dove e il quando. "Ogni nostro collaboratore viene responsabilizzato egli viene data molta fiducia: questo significa che ciascuno di noi ha un obiettivo da raggiungere, un compito da portare avanti. Sarà poi il singolo a decidere in che modo e quando farlo. L'importante è completi il lavoro che gli è stato affidato".

Ecco quindi la possibilità di lavorare negli spazi individuali o in quelli comuni, nelle sale video, nelle conference room, etc. Prevista anche la possibilità del telelavoro. "Questa grande flessibilità rispetto ai luoghi del lavoro, che è pensata solo per favorire i dipendenti è tale anche per quanto riguarda i tempi. Ognuno di noi sa quando è più produttivo, quando è più tranquillo o più concentrato".

Azienda e lavoratori hanno siglato un patto flessibile basato su comuni intenti. La prima vuole risultati; i secondi esprimersi al meglio nella loro attività. E i numeri dicono che questa modalità funziona poiché i dati sulla produttività individuale e aziendale sono in aumento. Per di più anche i lavoratori sembrano essere contenti, secondo le indagini interne.

Per raggiungere un tale equilibrio però ci vogliono talenti. "I più promettenti, i migliori cervelli oggi chiedono alle imprese per le quali lavorano di dare loro fiducia. Ed è proprio quello che noi facciamo", ha concluso Luca Valerii.

Già, ma ci vogliono anche le aziende illuminate.