"Per quanto riguarda la GoPro non c'erano novità. Si trattava solo della mia opinione", ha twittato il giornalista francese più criticato del momento. Jean-Louis Moncet, esperto di Formula 1, sembra tornare suoi passi dopo le scottanti dichiarazioni fatte durante un'intervista andata in onda sulla radio francese Europe 1.
"Non è stato lo shock, ma il supporto della GoPro che aveva sul casco che ha colpito il cervello", aveva dichiarato qualche giorno fa riferendosi all'incidente sciistico subito da Michael Schumacher. Dopodiché la società GoPro ha registrato un crollo delle azioni del 14% e oggi si parla di possibili azioni legali.
Jean-Louis Moncet
"I suoi pubblici tweet mostrano chiaramente che si è preso il tempo di correggere quanto detto di dannoso, l'azienda sta considerando diverse opzioni anche quella di un'azione civile in Francia contro il reporter", ha commentato una fonte interna a GoPro.
A questo punto non può che rimanere il dubbio. O realmente Jean-Louis Moncet l'ha sparata grossa oppure non può confermare ciò che magari una fonte attendibile gli ha spifferato. L'unica certezza riguarda il danno del casco di Schumacher e la presenza della nota action cam. Se davvero il supporto fosse stato imbullonato "l'opinione" di Jean-Louis Moncet sarebbe condivisibile. In caso contrario, quindi immaginando il classico attacco adesivo, sarebbe davvero improbabile qualche responsabilità del supporto.
In ogni caso GoPro non può essere in alcun modo tirata in ballo, poiché è il consumatore finale che sceglie come procedere con il montaggio del dispositivo.
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