Intel progetta un chip per fare il cervello sintetico

Un recente documento mostra come i ricercatori Intel abbiano messo a punto una struttura che imita il funzionamento dei neuroni. Completamente teorica, è una base promettente per la realizzazione di un nuovo tipo di computer.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

I ricercatori Intel hanno concepito un chip che mima il funzionamento dei neuroni, che in teoria aprirebbe la strada a una sorta di "cervello artificiale". Il condizionale è doveroso, perché la ricerca per ora è solo sulla carta, e per quanto promettente possa essere sappiamo bene che nessuna tecnologia odierna può nemmeno avvicinarsi alla potenza di calcolo del cervello umano e alla sua efficienza energetica.

Dopotutto ognuno di noi può osservare e analizzare, manipolare, comunicare, usare macchinari, elaborare informazioni e crearne di nuove e tante altre cose; tutto nel tragitto tra casa e lavoro, alimentati solo da caffè e cornetto. Non esiste microchip che possa fare altrettanto.

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Secondo Charles Augustine di Intel e la sua squadra però è possibile creare un chip che invece di correnti e tensioni continue possa usare segnali brevi come quelli che passano all'interno del cervello, e che di fatto si possa realizzare un chip "neuromorfico" – con una struttura ispirata cioè ai neuroni dei mammiferi, umani compresi.

Due le tecnologie alla base di questo progetto: i memristori – di cui abbiamo parlato altre volte – e le valvole a rotazione laterale (lateral spin valve); queste sono magneti la cui orientazione cambia in base al senso di rotazione (spin) degli elettroni li attraversano – e funzionano con tensioni nell'ordine dei millivolt.

Secondo Augustine questa struttura può comportarsi come un neurone; vale a dire che un nodo realizzato in questo modo può rispondere a un segnale di pochi millivolt, e gestirne più di uno in pochissimo tempo. "Questo design neuromorfico basato sullo spin (deli elettroni, NdR) può portare a un risparmio energetico dalle 15 alle 300 volte", ha affermato il ricercatore.

Questo design inoltre sarebbe anche particolarmente indicato per quelle attività in cui il cervello eccelle, come la percezione e l'elaborazione di dati analogici, il calcolo cognitivo, la memoria associativa e così via. Compiti per i quali i chip odierni sono validi quanto il gasolio agricolo in un'auto di Formula 1.

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L'idea è entusiasmante, ma siamo ancora molto lontani anche da una pallida imitazione del cervello. Dopotutto ne sappiamo ancora ben poco - non ci è nemmeno chiaro come funzionano i linguaggi; come potremmo imitare qualcosa che non comprendiamo?

Sognare però non costa nulla, e a noi non resta che immaginare come saranno i primi cervelli artificiali: c'è il robot depresso Marvin, gli androidi concepiti da Philip Dick, il Data della flotta stellare e tanti altri. Che forma prenderà il cervello sintetico secondo voi?