Intel pronta a sborsare milioni all'Antitrust USA

Un mese di tempo per cercare di concludere, pacificamente, il procedimento antitrust per abuso di posizione dominante aperto dall'agenzia del Commercio USA contro Intel. Probabile una multa salata, ma non eccessiva, contro il colosso dei microprocessori.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel e la Federal Trade Commission (FTC) si danno un mese di tempo per raggiungere un accordo che dovrebbe concludere l'indagine antitrust avviata lo scorso dicembre dall'agenzia federale contro il colosso dei microprocessori (FTC contro Intel: sleale con avversari e utenti). Un procedimento che è andato avanti nonostante l'accordo tra Intel e AMD da 1,25 miliardi di dollari (Intel e AMD non più nemiche, la PAX è siglata).

La Commissione per il Commercio Federale stava indagando sull'abuso di posizione dominante di Intel sul mercato dei processori e dei chip grafici. Intel era accusata di aver adottato tattiche anticompetitive contro AMD e Nvidia, convincendo i produttori di computer a non acquistare i prodotti concorrenti.

Con questo "colpo di scena" Intel sta cercando di patteggiare per evitare una multa salatissima ed eventuali altre gravi sanzioni. Il sentore è che Intel miri a ottenere una multa di proporzioni accettabili, lasciandosi dietro le spalle questo lungo e buio capitolo della propria esistenza.

Ricordiamo che un caso simile in Europa ha portato la Commissione Europea a sanzionare il colosso delle CPU per 1,06 miliardi di euro (Antitrust UE, Intel multata per 1,06 miliardi). Di seguito il comunicato stampa diramato da Intel:

"Gli avvocati della Federal Trade Commission (FTC) e Intel hanno depositato una mozione congiunta per sospendere le procedure di giudizio amministrative mentre le parti valutano un accordo potenziale del caso depositato originariamente dalla FTC il 16 dicembre 2009. La mozione apre una finestra fino al 22 luglio 2010 durante la quale le parti rivedranno e discuteranno un proposed consent order (una sorta di accordo consensuale, ndr). I termini del proposed consent order sono confidenziali e Intel non farà ulteriori commenti pubblici sulla vicenda".