L’ISTAT ha diffuso un approfondimento sulla diffusione delle tecnologie ICT nelle imprese italiane con più di 10 addetti: la discriminante pare essere la dimensione, con le grandi che le impiegano molto di più rispetto alle piccole. Il cosiddetto Digital Intensity score è "alto" o "molto alto" nel 44% delle aziende con almeno 250 addetti e solo nel 12,2% in quelle con 10-49 addetti.
Complessivamente la propensione all’impiego di nuove tecnologie emergenti, per le grandi, è comunque allineato alla media UE. Analisi di Big Data pesa per il 30% (contro il 25% UE), stampanti 3D vale il 13% come la media UE e la robotica raggiunge il 26% (contro il 25% UE).
Da rilevare che soprattutto i robot, se usati a supporto dell’attività produttive, nelle imprese con almeno 250 addetti sono presenti nel manifatturiero nel 60% dei casi. Svetta, a prescindere dalle dimensioni, la fabbricazione di veicoli o mezzi di trasporto con il 41,4%.
Per la stampa 3D i numeri sono nettamente inferiori: complessivamente è impiegata dal 4,4% delle imprese, ma sempre nella produzione di mezzi vale il 25,4%. La percentuale sale a poco più del 30% nel caso di aziende coinvolte nella produzione di computer, elettronica e ottica.
Altri dati degni di nota riguardano l’acquisto di servizi di cloud computing (22,5%), la formazione ICT degli addetti (16,9%) e le vendite online (12,1%).
Sul fronte connettività il 94% è raggiunto da servizi broadband o mobili; aumenta in misura rilevante la quota di quelle che dichiarano velocità di connessione in download di almeno 30 Mbit/s (da 22,1% nel 2017 a 29% nel 2018).