Istat: il web e le aziende

L'Istat ha rilasciato le statistiche che mettono in correlazione le aziende e il web: cresciamo, ma il resto dell'UE lo fa con un passo più spedito

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a cura di Manolo De Agostini

L’Istat ha diffuso i principali risultati della rilevazione sull’uso delletecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nelle impresecon almeno 10 addetti, riferiti al 2005 per quanto concerne ilcommercio elettronico e al 2006 per l’uso delle tecnologiedell’informazione e della comunicazione.L’indagine è campionaria per le imprese da 10 a 249 addetti e totaleper quelle con almeno 250 addetti.

A gennaio 2006, le imprese che dispongono di almeno un personalcomputer rappresentano il 96,4 percento del totale di quelle con almeno10 addetti. Si conferma il livello di saturazione raggiunto già nei dueanni precedenti ed una crescita legata alla diffusione del fenomeno nelleimprese di dimensioni più contenute (10-49 addetti).

Rispetto al 2005, aumenta l’utilizzo di personal computer: gli addettiche utilizzano il computer almeno una volta a settimana rappresentanoil 39,8 percento del totale contro il 38,4 percento dell’annoprecedente. Le imprese di maggiore dimensione (250 addetti e oltre) equelle localizzate nel Centro e nelle regioni del Nord-ovest segnalanolivelli di utilizzo più elevati con valori superiori al 43,0 percento.

Utilizzo dell’ICT

Continua ad ampliarsi la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelleimprese informatizzate. A gennaio 2006, il 94,1 percento delle imprese informatizzate con almeno 10addetti utilizza la posta elettronica, il 96,4 percento dispone di Internet, il 58,8 percento possiede unproprio sito Web, il 34,6 percento connette i propri computer con reti Intranet e il 13,4 percentoutilizza Extranet.

Il confronto dei dati sulla connettività delle imprese evidenzia la progressiva espansione della bandalarga a scapito delle tecnologie di connessione più tradizionali e ormai obsolete, quali il modem el’ISDN, mentre cominciano ad affermarsi le connessioni wireless.In particolare, a gennaio 2006 i collegamenti in banda larga sono presenti nel 72,2 percento delleimprese informatizzate, i modem analogici nel 22,3 percento e l’ISDN nel 28,7 percento. Leconnessioni wireless risultano utilizzate dall’11,6 percento delle imprese informatizzate contro il 7,8percento dell’anno precedente.

Utilizzo di Internet: servizi on-line utilizzati e offerti

Sempre più frequentemente le imprese utilizzano Internet per fruire dei servizi disponibili on-line. Nel2006, la rete è stata utilizzata dall’81,1 per cento delle imprese che si connettono ad Internet comestrumento per accedere a servizi bancari o finanziari, dal 65,6 per cento per acquisire informazioni suimercati e dal 51,6 per cento per acquisire dati e informazioni in formato digitale.

Minore è l’utilizzo di Internet per acquisire servizi post-vendita (29,5 per cento) e per formare e istruireil personale (12,3 per cento).

Internet è diventato un effettivo canale di comunicazione nei rapporti fra le imprese e la PubblicaAmministrazione. Nel corso del 2005, il 93,1 per cento delle imprese connesse ad Internet ha utilizzatola rete per usufruire dei servizi offerti on-line dalla Pubblica Amministrazione.

Commercio elettronico

Le attività di commercio elettronico sono caratterizzate da una relazione diretta con la dimensione delleimprese: in quelle più piccole (10-49 addetti) la diffusione del commercio elettronico è piuttostomarginale mentre le grandi imprese (250 addetti e oltre) si avvalgono frequentemente di questa modalitàdi scambio.

Nel complesso, la percentuale di imprese che effettuano acquisti on-line rispetto al totale delle impreseregistra un notevole incremento nel corso dell’ultimo anno, passando dal 19,6 percento del 2004 al 27,9percento del 2005: un’impresa su quattro tra quelle con meno di 50 addetti e quasi una su due di quellecon almeno 250 addetti acquista on-line prodotti o servizi.

L'integrazione dei sistemi informatici e la sicurezza informatica

Nel 2006, il 52,2 per cento delle imprese utilizza sistemi informatizzati per la gestione degli ordini divendita/acquisto. Mentre le imprese con 250 addetti e oltre registrano la maggiorediffusione di questa tipologia di applicazione (85,2 percento), nonché dei sistemi di gestione degliordini collegati automaticamente ad altre funzioni aziendali, quelle con 10-49 addetti e le imprese delMezzogiorno rilevano una minore capacità di utilizzo e di ntegrazione dei sistemi informatici.

Nel corso del 2005, il 66,5 per cento delle imprese ha incontrato problemi di sicurezza dovutiprincipalmente alla presenza di virus sui personal computer (65,0 per cento) e, solo in minima parte, ad accessi non autorizzati ai sistemi informatici dell'impresa (3,7 percento) e a ricatti o minacce contro idati o il software dell’impresa (0,9 per cento).

Coerentemente con il maggiore utilizzo di tecnologie informatiche e di rete, il problema della sicurezza è ampiamente diffuso tra le grandi imprese (80,6 percento) rispetto a quelle con 10-49 addetti (65,0 percento).

A gennaio 2006, gli strumenti utilizzati per proteggere l'integrità dei sistemi e tutelare la sicurezzaconsistono prevalentemente in software antivirus (98,7 percento delle imprese connesse ad Internet),firewall (71,1 percento) e back up dei dati (65,7 percento); sono meno diffusi gli altri sistemi basati sutecniche come ID biometrici e codici PIN (19,0 percento), la crittografia (14,4 percento), le proceduredi autenticazione e codificazione quali la firma digitale (12,3 percento).

Mentre le imprese più piccole (10-49 addetti) possiedono una strumentazione di sicurezza basataprincipalmente su antivirus, firewall e sistemi di back up, quelle più grandi affiancano a tali strumentianche i server sicuri e la crittografia. Ciò è confermato anche dalla percentuale di imprese che adottanoalmeno due strumenti di sicurezza, che nel caso delle imprese di minore dimensione è pari all’86,3 percento, ovvero 13 punti percentuali in meno rispetto alla quota di imprese delle stesse dimensioni cheadotta almeno uno strumento tra quelli indicati. Lo stesso confronto fatto per le imprese di maggioredimensione non evidenzia alcuna differenza di rilievo tra chi utilizza uno o due strumenti (circa il 99,0percento in entrambi i casi).

L'Italia e l'Europa: confronto

La diffusione di Internet e della banda larga

L’uso di Internet ha raggiunto ormai livelli di saturazione in tutta Europa, pur con qualche eccezione. In Italia, la maggiore presenza di piccole imprese (10-49 addetti) ha comportato un livello di utilizzo di Internet di poco inferiore alla media europea (Paesi UE25), comunque superiore al 90 percento sul totale delle imprese con almeno 10 addetti.

Più differenziata la situazione relativa all’accesso ad Internet tramite tecnologie a banda larga:

nonostante gli sforzi fatti dalle imprese in questi ultimi anni, l’Italia è in ritardo rispetto alla mediaeuropea. Ciò si deve principalmente alla più lenta adozione di ICT da parte delle imprese con 10-49addetti e al fatto che esse rappresentano circa l’88,0 percento della popolazione totale delle impreseitaliane con almeno 10 addetti.

L’utilizzo dei servizi pubblici on-line e il sito web

Le imprese italiane con almeno 10 addetti sono lontane dalla media UE25 per i siti web (57,0 percentorispetto al valore medio del 65,0 percento) mentre si collocano al secondo posto, dopo la Finlandia, perquanto riguarda l’e-government (87,0 percento). Ciò è dovuto anche al fatto che alcune operazionicomuni alle imprese, come gli adempimenti fiscali, possono essere effettuati esclusivamente on-line.

La diffusione del commercio elettronico

Il commercio elettronico stenta a decollare a livello di tutti i Paesi dell’Unione europea e, in generale, leimprese sono più portate ad acquistare che a vendere on-line. L’Italia è penultima sia negli acquisti chenelle vendite on-line.

La sicurezza informatica

Al pari della diffusione di Internet, quasi tutte le imprese si dotano di qualche strumento di sicurezza perevitare o ridurre i rischi derivanti dall’intrusione dall’esterno di virus e altri attacchi informatici.L’Italia è in linea con la media europea.

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