Italiani malati di Facebook, record mondiale per l'uso

Secondo le più recenti indagini gli italiani sono gli utenti che passano più tempo in assoluto su Facebook. Sedici milioni di iscritti che spendono ogni mese quasi sei ore e mezza sul social network.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Gli italiani sono il popolo che passa più tempo di tutti su Facebook. Stando alle ultime indagini i circa sedici milioni d'iscritti italiani spendono mediamente 6 ore e 27 minuti ogni mese sul social network. Gli statunitensi si fermano invece a sole sei ore.

16 milioni di utenti, quasi il 27% della popolazione nazionale

Facebook quindi ci piace molto. Anche perché come in ogni media il valore tiene conto anche di chi ha l'account ma non lo usa, e di conseguenza ci devono essere utenti che arrivano anche a dodici e più ore mensili sul social network.

Non sorprende quindi che anche in Italia il fenomeno social abbia stimolato conferenze ed eventi a tema, e naturalmente la pubblicazione di testi dedicati all'argomento

Gli ultimi dati ottenuti da Nielsen confermano inoltre che Facebook non sparirà presto, e che l'aspetto social della rete è diventato un elemento permanente. Ed è probabilmente una buona cosa, perché permette a tutti noi di fare della vita online quello che effettivamente è: una parte a pieno diritto della nostra esistenza, fatta di comunicazioni con gli altri, emozioni, delusioni, passioni, amicizie e amori.

Secondo lo psicologo Giuseppe Riva, docente dell'Università Cattolica di Milano e autore di un libro a riguardo, bisogna restare sempre vigili sui rischi. Donne e giovani sono più esposti, perché tendono ad esporre di più sé stessi e i loro sentimenti (niente stereotipi grazie, è ciber-psicologia).

Utenti Facebook, come una porzione di patatine

Lo studioso ritiene anche che i social network rientrino nella categoria dell'irrealtà, e che giovani e giovanissimi rischino di confondere il vero e il virtuale. Ci permettiamo di dissentire: sarebbe meglio, una volta per tutte, accettare il fatto che le attività online sono una parte delle nostre vite come lo sono la cena con gli amici, il calcetto o le vacanze al mare. Trovare l'equilibrio è certamente doveroso, e gli eccessi sono un rischio. La separazione è tuttavia un artificio utile solo a chi non conosce davvero la Rete: non è irrealtà, è realtà più complessa rispetto a ieri.

Riva ricorda anche i rischi della privacy, e sottolinea il fatto che molti utenti non sono consapevoli di quali dati condividono e come questi vengono usati. Un problema che in questo caso è più che reale, come abbiamo raccontato a più riprese (Applicazioni Facebook nella tempesta, per la privacy).