La Cina ha fatto bene a vietare le criptovalute: la posizione di un investitore USA

Charlie Munger, il leggendario investitore statunitense, ha criticato duramente le criptovalute, dicendo che avrebbe voluto non fossero mai esistite.

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a cura di Alessandro Crea

Charlie Munger, un importante investitore miliardario e vicepresidente di Berkshire Hathaway, si è nuovamente scagliato contro criptovalute come Bitcoin, appoggiando anche la decisione della Cina di vietare la maggior parte delle attività legate alle criptovalute nel Paese. "I cinesi hanno preso la decisione giusta, che è semplicemente quella di vietarli", ha dichiarato Munger alla Sohn Hearts & Minds Investment Conference di Sydney, secondo quanto riportato dall'Australian Financial Review.

All'inizio di quest'anno, la Cina ha lanciato un massiccio giro di vite sull'industria crittografica, costringendo i principali operatori di mining di Bitcoin a lasciare il Paese. Anche il trading di criptovalute e altre attività legate alle valute virtuali sono state bandite in Cina, provocando un importante cambiamento nel panorama crittografico globale.

Alcune delle recenti politiche cinesi hanno colpito anche società più tradizionali come Alibaba e Tencent, che hanno visto le loro azioni precipitare nel corso dell'anno. Nonostante le preoccupazioni degli investitori, Munger ritiene che la Cina abbia agito in "modo adulto". Il miliardario ha continuato dicendo che vuole "fare i [suoi] soldi vendendo alle persone cose che sono buone per loro".

Munger ha anche dichiarato che avrebbe voluto che la crittografia non fosse mai stata inventata e che l'ambiente di investimento creato dalla tecnologia emergente avesse raggiunto livelli estremi, confrontando il settore con il boom delle dot-com del 1990. "Penso che il boom delle dot-com sia stato più folle in termini di valutazioni rispetto a quello che abbiamo ora. Ma nel complesso, considero questa era ancora più folle dell'era dot-com", ha dichiarato Munger.

Questa non è la prima volta che Munger si scaglia contro le criptovalute. All'inizio di quest'anno, il magnate degli affari di 97 anni ha ammesso di odiare Bitcoin e che "l'intero dannato sviluppo è disgustoso e contrario agli interessi della civiltà". L'approccio di Munger alle criptovalute è allineato a quello di altri politici ed attori finanziari tradizionali, ma non è l’unico: il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, ad esempio, ha recentemente rivelato che non ha intenzione di seguire l'esempio della Cina e vietare le criptovalute, in controtendenza col pensiero imperante nel settore. Un approccio più appropriato, secondo Powell, è quello di regolamentare aree specifiche all'interno del settore, come le stablecoin, che ha paragonato ai depositi bancari.