Come si è arrivati alla nuova policy

La nuova policy di Comcast che imporrà un limite di dati scaricabili agli abbonamenti flat ha acceso il dibattito fra esperti, ISP e associazioni dei consumatori.

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a cura di Dario D'Elia

Come si è arrivati alla nuova policy

Non sono in pochi a credere che Comcast abbia voluto intraprendere questa strada per rispondere alla Federal Communications Commission, che lo scorso primo agosto ha accusato la compagnia di bloccare gli utenti BitTorreent. Andrew Jay Schwartzman, Presidente di Media Access Project, ne è pienamente convinto: poco dopo aver depositato la denuncia ai danni di Comcast per le limitazioni sul P2P, ecco svelata la nuova policy rivoluzionaria.

Il limite dei 250 GB di dati mensili scaricabili, secondo numerosi osservatori, al momento sarebbe soddisfacente, ma in futuro e soprattutto pensando ai video ad alta definizione potrebbe non rispondere adeguatamente alle esigenze degli utenti. È anche vero però che alcuni analisti, come ad esempio Doug Williams di Jupiter Research, hanno intravisto in questo una possibile strategia marketing: Comcast potrebbe eliminare dal computo mensile la fruizione dei contenuti multimediali forniti da società partner.

Per quanto riguarda invece il primo alert correlato al superamento della soglia mensile e il successivo diritto alla sospensione del servizio è evidente che si stia profilando all'orizzonte un sistema di monitoraggio un po' troppo rigido.

Gli altri provider, in fondo, condividono

Charlie Douglas, portavoce di Comcast, ha dichiarato ad ABCNews che per anni sono stati rilevati consumi eccessivi - anche se non ne ha specificato la portata. "Questo nuovo sistema serve a proteggere il 99% delle persone, che non fanno un così ampio uso della banda passante, dalla minoranza che si spinge ben oltre", ha aggiunto Williams.

E fondamentalmente condividono questa vision anche importanti provider. Lo scorso giugno Time Warner Cable ha iniziato a testare in una città del Texas un piano tariffario basato sulla quantità di dati scaricati. AT&T, di recente, ha dichiarato di stare considerando una soluzione analoga. Insomma, gli ISP condividono la stessa preoccupazione, e forse si preparano ad adottare la medesima soluzione.