La NASA usa il GPS per tenere d'occhio terremoti e tsunami

La NASA ha avviato la sperimentazione per il rilevamento degli eventi sismici tramite un sistema GPS. Verranno raccolti i dati provenienti da 500 sedi nelle zone a rischio degli Stati Uniti occidentali e in caso di sisma di forte intensità saranno impiegati per indirizzare i soccorsi e allertare la popolazione sul rischio tsunami.

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a cura di Elena Re Garbagnati

I terremoti negli Stati Uniti occidentali saranno tenuti sotto stretta osservazione da un nuovo sistema GPS messo a punto con la collaborazione della NASA. Dovrebbe analizzare i dati in tempo reale e fornire informazioni tempestive e precise, per determinare l'esatta posizione del sisma e accertare l'estensione e l'eventuale rottura della faglia.

La sperimentazione è già iniziata e la READI (Real-time Earthquake Analysis for Disaster) Mitigation Network raccoglierà i dati GPS provenienti da oltre 500 sedi in California, Oregon e nello Stato di Washington. Il sistema è frutto di decenni di sviluppo tecnologico supportati dalla National Science Foundation, dal Dipartimento della Difesa, dalla NASA e dalla US Geological Survey (USGS) e ha coinvolto ricercatori dell'Università della California, della Central Washington University e dell'Università del Nevada.

La NASA userà i GPS per tenere d'occhio i terremoti e prevenire gli tsunami

L'agenzia spaziale prevede di testare il sistema nel corso di quest'anno, e stima che se READI si dimostrerà valido potrebbe contribuire a ridurre significativamente il tempo necessario per individuare con precisione i grandi terremoti e fare una valutazione precisa dei danni e delle vittime da soccorrere.

L'attività che stata affidata al nuovo sistema GPS è particolarmente importante per il rischio tsunami che potrebbe seguire ai terremoti di magnitudo 6.0 e superiore, perché potrebbe essere collegato a un sistema di allarme in grado di allertare la popolazione in tempo utile per mettersi in salvo. Individuando con precisione le zone più colpite si potrebbero inoltre concentrare i soccorsi nelle aree più disastrate.

Con i GPS si dovrebbero risparmiare minuti sui tempi necessari per i rivelamenti

Craig Dobson, direttore del programma presso la Earth Science Division alla sede NASA a Washington, ha spiegato che "la rete READI segna un passo avanti nello sviluppo delle tecnologie GPS in tempo reale per attivare i sistemi di allarme. Questo prototipo è un passo significativo verso la realizzazione dell'obiettivo di mettere a punto un sistema efficace che copra tutto il bacino naturale del Pacifico".

La maggior parte dei sistemi di rilevazione attuali si basa su strumenti sismologici che misurano l'ampiezza dei movimenti della terra, ma secondo i ricercatori le reti basate su GPS possono ridurre di diversi minuti il tempo di rilevazione. Frank Webb, responsabile dell'Earth Science Advanced Mission Concepts, ha aggiunto che "i sistemi GPS richiedono investimenti relativamente piccoli", quindi a quanto pare il tentativo sarebbe anche economicamente conveniente.