La Rai riscopre YouTube dopo aver perso un milione e mezzo

La Rai pensa di tornare su YouTube dopo lo strappo di due anni fa deciso dal direttore generale Luigi Gubitosi e costato circa un milione e mezzo di euro. Ci sarebbero trattative in corso.

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a cura di Pino Bruno

La Rai pensa di tornare su YouTube, due anni dopo aver abbandonato la piattaforma e inspiegabilmente gettato al vento 700mila euro l'anno. Facendo le addizioni, siamo a circa un milione e mezzo di euro. Il dietrofront è stato annunciato ieri dal direttore digital dell'azienda radiotelevisiva pubblica, Gian Paolo Tagliavia. Il dirigente è stato ascoltato ieri dalla commissione parlamentare di vigilanza.

Dalle dichiarazioni di Tagliavia si evince che la Rai chiederà più soldi a YouTube per riaprire il rubinetto dei video. Bisognerà vedere cosa risponderà il colosso globale, che due anni fa disse no all'analoga richiesta dell'allora direttore generale Luigi Gubitosi. La contesa si concluse con la decisione di Gubitosi di non rinnovare il contratto sottoscritto nel 2008. Fra la Rai e YouTube – aveva rivelato Il Sole 24 Ore - c'era un accordo basato su un'immissione di circa 7.000 video all'anno in cambio di un ricavo di circa 700.000 euro. Google ha sempre smentito, precisando che nessun partner ha contratti ad hoc con la piattaforma per la pubblicità.

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Ai parlamentari della commissione di vigilanza il direttore Tagliavia ha detto che "la Rai ha un ruolo e una storia che richiede un rapporto più personalizzato" e che "rispetto all'aspetto della prestazione e della controprestazione, il corrispettivo era obbiettivamente poco". Dunque "dobbiamo trovare le chiavi giuste, ma non vedo perché non si possa continuare a collaborare".  

Trattative in corso dunque, almeno si presume. Sempre che la Rai sia consapevole che, sul mercato globale, YouTube è un gigante con il suo miliardo di utenti e centinaia di milioni di ore di video che generano miliardi di visualizzazioni, mentre la Radiotelevisione italiana è una formichina. Che però può giocarsi il suo vero tesoro, dal valore aggiunto inestimabile: le Teche Rai, ovvero la storia per immagini del Paese. Stare lontani da YouTube è un lusso che la Rai non può più permettersi.

Ne è consapevole lo stesso Tagliavia: "penso alla possibilità di raggiungere quel pubblico giovanile con cui abbiamo un rapporto un po' lasco".