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a cura di Alessandro Crea

Presto anche il settore della salute sarà sempre più hi-tech: si parla già da tempo delle cosiddette pillole smart, ma prima di esse arriveranno sul mercato le confezioni intelligenti, in cui il blister conterrà dei sensori che informeranno tramite app mobile congiunti e medico curante della corretta assunzione dei farmaci prescritti. Un modo per massimizzare l'effetto e al tempo stesso abbattere i costi sanitari correggendo per tempo i tanti comportamenti sbagliati che ostacolano il buon esito delle cure stesse.

In futuro i confini tra medicina e tecnologia sono destinati a farsi sempre più labili, come dimostra ad esempio il recente ingresso di Amazon nel settore della vendita dei farmaci, ma anche se può sembrare un'invasione di campo, questa situazione potrà portare invece vantaggi sia al settore sanitario che ai pazienti. "Oggi nelle pipeline dell'industria del pharma il 50% dei nuovi farmaci sono per la terapia personalizzata, e nell'oncologia arriviamo al 70 per cento", ha spiegato a Il Sole 24 Ore Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria e amministratore delegato di Janssen Italia, "senza la collaborazione con le Big tech che mettono a disposizione big data e intelligenza artificiale saremmo ancora al palo".

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"Il futuro sarà integrato e si giocherà sugli accordi tra aziende digitali e aziende farmaceutiche", gli fa eco Luigi Boano, general manager Novartis Oncology Italia. "Le aziende del mondo digitale consentono alle farmaceutiche di aumentare le loro conoscenze e di produrre nuovi farmaci. Questa la via del futuro".

"Tecnologia e scienza devono essere complementari e fornire servizi che migliorino la qualità della vita delle persone perché al centro c'è una domanda di salute sempre crescente, fluida ed evoluta", ha concluso infine Fabio Mazzotta, general manager della Business unit consumer healthcare di Sanofi, "quindi un'alleanza che permetta di analizzare in tempo reale un'enorme quantità di informazione e che possa rendere più efficace il processo di ricerca e perfezionamento delle cure è una grande opportunità".

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Insomma presto i farmaci non saranno più semplici prodotti ma parte di un percorso terapeutico che "dialoga con i sistemi della diagnostica, i dispositivi, i servizi digitali per offrire contenuti personalizzati, fruibili in ogni momento, basati su algoritmi di intelligenza predittiva, che offrono soluzioni anticipate ai bisogni di cura".