La squadra asiatica

Si è tenuto a Stoccolma l'appuntamento finale del Cybersecurity, dove i migliori studenti di 3 continenti si sono incontrati per dimostrare quanta innovazione, e competenza, possano portare i giovani.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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La squadra asiatica era composta da due studenti di Hong Kong e una tailandese. Wenjuan Li, laureata in E-Commerce ad Hong Kong, è stata selezionata grazie al suo progetto su di un sistema di rilevamento delle intrusioni rivelatosi più efficace di molte altre già presenti sul mercato. Purtroppo il suo inglese "discutibile" non ci ha permesso di approfondire, rivelando chiaramente a tutti quanto sia importante la capacità di esporre le proprie idee.

Le squadre create per il Capture the Flag tendevano a restare unite anche nell'auditorium dove si tenevano le conferenze. Qui ci sono, da sinistra a destra, un rappresentante della squadra asiatica, uno di quella europea e uno di quella statunitense.

Weizhi meng, anche lui di Hong Kong, ha dimostrato invece come usare due o più dita nella creazione dei percorsi usati per sbloccare telefoni e tablet renda molto più sicura questa soluzione. In pratica, invece di usare un dito solo per disegnare la figura di sblocco, se ne usano due o tre, rendendo molto più complesso indovinare la sequenza. 

Passando alla Tailandia, invece, Adelen Victoria Festin ha puntato su di un progetto di sicurezza "live", con un sistema pensato per garantire la copertura telefonica in zone non raggiunte da celle GSM o disastrate. L'idea è nata proprio dopo il tifone che ha devastato le sue terre qualche anno fa e in breve è diventato realtà. Grazie a una scatoletta contenente delle antenne radio e collegabile a un PC, si può creare in pochi minuti una rete telefonica in una zona che non è coperta. I telefoni funzioneranno solo localmente, ma permetteranno a soccorritori o altri operatori di comunicare velocemente tra loro.