La NASA lavora per evitare che la ISS finisca in testa a qualcuno

La NASA sta già riflettendo su come smantellare la Stazione Spaziale Internazionale e come "disintegrarla" senza recare danni.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

La NASA ha svelato i suoi piani per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) in vista della sua "dismissione" entro la fine del decennio. L'agenzia spaziale statunitense ha lanciato un'apposita richiesta di proposte per la creazione di un nuovo veicolo spaziale che avrà il compito di guidare la stazione verso una disintegrazione controllata nell'atmosfera terrestre.

Secondo la politica attuale, la NASA e la maggior parte dei suoi partner internazionali hanno l'intenzione di mantenere operativa la ISS fino al 2030, momento in cui la struttura di base della stazione diverrà troppo logorata per garantire la sicurezza degli astronauti a bordo. Il problema principale riguarda la corretta disposizione della struttura spaziale, che pesa ben 100 tonnellate.

L'opzione di spingerla verso un'orbita più elevata è stata esclusa, a causa dell'immensa quantità di energia richiesta e degli stress meccanici che potrebbero causare la frammentazione della stazione. L'alternativa più sicura è quella di procedere a una discesa controllata dell'ISS nell'atmosfera, dove essa si incendierà e i detriti sopravvissuti cadranno in una regione oceanica disabitata.

Inizialmente, l'idea prevedeva l'utilizzo di una serie di navi cargo russe Progress, comandate in modalità robotica, per spingere la ISS nell'orbita desiderata. Tuttavia, uno studio condotto dalla NASA e dai partner internazionali della ISS ha dimostrato che questa opzione non sarebbe stata efficace come previsto.

Come alternativa, la NASA ha lanciato una proposta rivolta a società statunitensi affinché sviluppino un "Veicolo di Deorbitazione degli Stati Uniti" (USDV) che sarà utilizzato nella fase finale della deorbitazione della stazione spaziale, quando questa stessa scenderà naturalmente di quota a causa del decadimento dell'orbita. 

Durante un briefing tenutosi giovedì 26 ottobre 2023, il Comitato per la Sicurezza Aerospaziale della NASA (Aerospace Safety Advisory Panel - ASAP) ha reso chiaro che il piano di creare un "rimorchiatore spaziale" specializzato per deorbitare la stazione non è una scelta, ma una necessità. L'ASAP teme le gravi conseguenze di un rientro incontrollato dell'ISS nell'atmosfera, con il potenziale pericolo di vittime umane a terra.

Patricia Sanders, presidente dell'ASAP, ha dichiarato durante il briefing: "Il giorno in cui la Stazione raggiungerà la fine della sua missione arriverà inevitabilmente, e potremmo non essere in grado di prevederlo; è impensabile consentire un rientro incontrollato dell'ISS. Questa struttura è semplicemente troppo massiccia e rappresenterebbe un pericolo estremo per le popolazioni su una vasta area terrestre. Questa missione deve essere finanziata e intrapresa immediatamente se vogliamo evitare una catastrofe imminente."

L'enorme dimensione dell'ISS comporta un rischio notevole e richiede una precisione estrema. Con una lunghezza di 358 piedi da un'estremità all'altra, questa struttura è sufficientemente grande da poter distruggere uno stadio intero, nel caso in cui sopravviva intatta all'ingresso in atmosfera.

Per avviare lo sviluppo di questo rimorchiatore spaziale, la NASA ha stanziato circa 180 milioni di dollari. Tuttavia, la costruzione effettiva potrebbe richiedere un investimento colossale di fino a 1 miliardo di dollari.

Per coprire queste spese, la NASA ha richiesto un aumento di bilancio a 27,2 miliardi di dollari per l'anno successivo. Tuttavia, la recente Legge di Responsabilità Fiscale del 2023, firmata dal presidente Joe Biden a giugno, rende probabile che l'agenzia spaziale debba affrontare tagli di bilancio.

Sanders ha sottolineato che, se questi tagli dovessero verificarsi, la NASA si troverà ad affrontare "scelte difficili", ma ha ribadito che il progetto del rimorchiatore spaziale è una delle "poche aree non negoziabili", secondo quanto riportato da Space Policy Online.

La NASA ha annunciato l'intenzione di ritirare l'ISS entro il 2030 e se tutto andrà come previsto, il rimorchiatore spaziale spingerà gradualmente la stazione nell'atmosfera, dove inizierà a bruciare durante il rientro e finirà in una zona remota dell'oceano chiamata Point Nemo.