La tecnologia fa più male che bene

Secondo una ricerca candese, la diffusione delle tecnologie IT provoca effetti collaterali che portano ad un aumento, invece che riduzione, dell'impatto ambientale.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Secondo il professor Richard Hawkins, dell'Università dell'Alberta, Canada, le tecnologie Verdi sono più che altro dei palliativi, migliori come strumenti di marketing che come soluzioni per la salvaguardia dell'ambiente.

"La maggior parte degli impatti negativi della tecnologia è involontaria, e si tratta quasi sempre di effetti secondari o terziari. Gli effetti collaterali della tecnologia possono essere mitigati da soluzioni specifiche, che però potrebbero anche avere l'effetto contrario".

Il professor Hawkins. 

Hawkins fa l'esempio dei telefoni cellulari, che sono sempre più verdi, ma contribuiscono all'uso delle automobili, in quanto spingono gli utenti a muoversi di più, non solo con le auto, di quanto farebbero senza dispositivi mobile.

"Creare telefoni più verdi non riduce l'impatto della mobilità", conclude il professore. In altre parole, più telefoni possono significare più traffico, potenzialmente. Un concetto valido per tutte le tecnologie IT, più in generale.

Il professor Hawkins ha anche ricordato che nell'equazione bisogna mettere l'impatto ambientale prodotto dalla produzione e dallo smaltimenti dei prodotti IT, che rappresenta un elemento sempre più rilevante.

Queste ricerche potrebbero avere conseguenze anche molto importanti: il professor Hawkins e i suoi collaboratori parleranno alla prossima conferenza dell'Unione Europea per le politiche comuni, il 29 marzo a Siviglia, Spagna, e poi all'Earth Summit, organizzato per la fine dell'anno dalle Nazioni Unite.