Alimentare una torcia usando il calore di una mano è possibile. È questo il progetto di Ann Makosinski, quindicenne canadese tra i finalisti della Google Science Fair - dove troviamo anche quattro italiani. L'azienda di Mountain View sceglierà a settembre un vincitore per tre gruppi d'età e poi un unico vincitore, che otterrà un premio di 50.000 dollari e la possibilità di visitare le Isole Galápagos per 10 giorni.
La quindicenne è partita da un'idea: come raccogliere l'energia non usata e presente abbondantemente nell'ambiente che ci circonda? Dopo alcune ricerche ha scoperto la cella di Peltier, che produce elettricità quando un lato è più caldo dell'altro.
Così Makosinski ha cercato di alimentare un LED con le celle di Peltier. Il problema è che mentre le celle restituivano abbastanza energia, non era così per la tensione. Ann non si è persa d'animo e dopo diverse ricerche ha trovato un circuito capace di fornire abbastanza tensione se accoppiato al trasformatore giusto. Dopo alcune prove, il problema era stato risolto.
"Usando quattro celle di Peltier e la differenza di temperatura tra il palmo della mano e l'aria ho progettato una torcia che illumina senza batterie o parti in movimento. Il mio design è ergonomico, efficiente dal punto di vista termodinamico e ha bisogno solo di una differenza di cinque gradi per funzionare e produrre fino a 5,4 mW con una luminosità di cinque candele".
La torcia è costituita da un tubo in alluminio incastonato in uno di PVC, tagliato affinché la mano sia in contatto con la cella di Peltier integrata e l'aria possa entrare. Durante le prove la torcia ha illuminato in modo costante per oltre 20 minuti, un periodo di tempo sufficiente per muovervi - ad esempio - in un'abituazione e trovare l'uscita dopo un blackout. Il costo totale della torcia è di 26 dollari, tanti se pensiamo a un comune prodotto a batteria, ma il prezzo potrebbe scendere sensibilmente nel caso di un'eventuale produzione di massa. E poi non inquinare non ha prezzo, vogliamo mettere?