Le domande dell'Antitrust UE per la NGN trentina

Il progetto NGN della Provincia di Trento sembra all'avanguardia, ma l'Antitrust vuole vederci chiaro. Per ora è stata inviata solo una lettera con una serie di domande, dopodiché si faranno le prime valutazioni.

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a cura di Dario D'Elia

"Si evince che la Provincia di Trento ritiene che l'intervento in questione ricada nella logica dell'investitore privato e pertanto non rientri tra gli aiuti di Stato. Perché ciò si verifichi occorre valutare se, in circostanze analoghe, un investitore privato di dimensioni paragonabili a quelle degli enti che gestiscono il settore pubblico avrebbe potuto essere indotto a effettuare conferimenti di capitali di simile entità", si legge nella lettera UE.

"Può la Provincia spiegare i motivi per cui ritiene che il progetto Trentino Ngn sia in conformità con i principi [...] della giurisprudenza delle corti comunitarie? Potete spiegare il processo decisionale che ha condotto a decidere di effettuare l'investimento nella newco? Sono state analizzate e valutate (ed eventualmente escluse) altre proposte di investimento e/o partenariato a parte quella con Telecom Italia?". 

Domande

"Nell'opinione delle autorità trentine come si concilia la logica di mercato con le esplicite dichiarazioni delle autorità provinciali circa l'interesse pubblico alla infrastrutturazione del territorio che si esprime, in particolare, nella volontà di mantenere il controllo iniziale della Trentino Ngn in mano pubblica (eventualmente attraverso una golden share) e nella volontà di uscire dalla società una volta raggiunto tale obiettivo? È stato redatto un business plan e uno studio di fattibilità, similmente a quanto avrebbe fatto un investitore privato?".

Già, perché anche in questo caso, analogamente al Piano Romani (Fibra ottica in Italia, si compone il piano banda larga), potrà essere riconosciuto a Telecom Italia il diritto di esercitare un'opzione di acquisto delle quote detenute dalla Provincia.

"Il Memorandum of understanding fa riferimento alla cessione in proprietà o eventualmente a un diritto d'uso in esclusiva degli asset di Telecom alla Trentino Ngn. In che modo la Provincia intende scegliere tra le due modalità? È stata considerata la possibilità (finanziariamente meno onerosa) di ottenere semplicemente accesso all'infrastruttura passiva esistente?", conclude la lettera. 

Ovviamente in sede provinciale pare che si siano messi subito al lavoro. Secondo una fonte interna la risposta sarà spedita entro 20 giorni lavorativi, ma pare che nelle sedi istituzionali via sia stupore. La porta agli altri operatori è sempre stata lasciata aperta, e il progetto non è stato ancora concluso.