Le startup della Silicon Valley sono (quasi) tutte delle mezze truffe

Il modello di business delle aziende della Silicon Valley è stato oggetto di studio da parte di due avvocati ed è terribile.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Il modello di business delle aziende tecnologiche della Silicon Valley è stato oggetto di studio da parte di due avvocati, Matt Wansley e Sam Weinstein della Cardozo School of Law. In un nuovo articolo intitolato "Venture Predation", sostengono che il venture capital utilizzato dalle startup tecnologiche per scalare rapidamente e acquisire una posizione dominante sul mercato è in realtà un comportamento anticompetitivo e illegale.

Secondo gli economisti progressisti, le aziende tecnologiche finanziate da capitali di rischio stanno di fatto sussidiando il prezzo dei loro prodotti fino a quando non diventano indispensabili per gli utenti. Questa strategia, definita "predatory pricing", è vietata perché impedisce una concorrenza leale. Tuttavia, gli economisti conservatori dell'Università di Chicago hanno sostenuto che il "predatory pricing" non esiste nel contesto del capitalismo, poiché le aziende predatorie avrebbero più da perdere tagliando i prezzi rispetto ai loro concorrenti.

La Corte Suprema ha inizialmente accettato l'argomento della Chicago School. Tuttavia, Wansley e Weinstein sostengono che il venture capital in Silicon Valley è una nuova tipologia di "predatory pricing". Le startup finanziate dai venture capitalist perdono ingenti quantità di denaro, ma i venture capitalist stessi guadagnano vendendo le loro azioni a un prezzo elevato prima che l'intero schema collassi.

Che cosa è il Venture Capital?

Il venture capital è una forma di finanziamento di rischio fornito da investitori istituzionali, noti come venture capitalist, a startup e imprese emergenti con un alto potenziale di crescita. Questi investitori forniscono capitale alle imprese in cambio di una partecipazione azionaria nel loro capitale sociale.

La scoperta di Wansley e Weinstein potrebbe avere conseguenze di rinnovamento. Rendere evidente che il venture capital sia una forma di "predatory pricing" potrebbe portare all'applicazione più rigorosa delle leggi antitrust nel settore tecnologico. Questo nuovo approccio legale non nega i principi fondamentali della teoria antitrust della Chicago School, che pone l'accento sul benessere dei consumatori e l'efficienza dei mercati, ma mette in luce un aspetto illegale e sorprendente dell'industria tecnologica.

La speranza è che questa nuova comprensione del modello predatorio del venture capital in Silicon Valley possa stimolare una maggiore consapevolezza tra gli investitori e i regolatori governativi. Riconoscere gli schemi predatori potrebbe portare a una maggiore vigilanza nel finanziamento di aziende tecnologiche e a una maggiore attenzione alla concorrenza leale sul mercato.