LISA Pathfinder al decollo: Italia protagonista dello studio delle onde gravitazionali

Domani decollerà il vettore VEGA con a bordo il satellite Lisa Pathfinder dell'ESA, creato con un importante contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana. Studierà le onde gravitazionali.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Domani decollerà dalla base di lancio di Kourou in Guyana francese il vettore VEGA con a bordo il satellite Lisa Pathfinder dell'ESA, creato con un importante contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana. Il suo compito è di aprire la strada alla costruzione di un vero e proprio osservatorio spaziale delle onde gravitazionali che sarà terminato entro il 2034 con il lancio della missione e-Lisa, come previsto dal programma scientifico Cosmic Vision dell'ESA.

LISA Pathfinder rappresentazione artistica
LISA Pathfinder rappresentazione artistica

Il sottosistema di LISA Pathfinder Optical Metrology Subsystem avrà il compito di registrare il passaggio di onde gravitazionali misurando con un laser lo spostamento di due cubi d'oro-platino l'uno rispetto all'altro. Nei test a terra ha dimostrato di poter raggiungere una precisione di due picometri, ossia due miliardesimi di millimetro.

Questo livello di precisione è ritenuto sufficiente per registrare increspature nel tessuto dello Spazio come quelle attese dallo scontro fra corpi celesti di enorme massa. Secondo i calcoli infatti questi eventi dovrebbero indurre nei cubi di LISA Pathfinder spostamenti nell'ordine del picometro (un centesimo della dimensione media di un atomo). Quanto alla deviazione angolare del raggio laser, al quale spetta di tenere sotto controllo i cubi, si parla di un'accuratezza pari a un centesimo di miliardesimo di grado.

Il presidente dell'ASI Roberto Battiston ha spiegato che "le onde gravitazionali sono l'ultima frontiera dell'astrofisica: la traccia a tutt'oggi inafferrabile della forza più elusiva che permea il nostro Universo. Elusiva al punto che solo quando da tranquille onde diventano veri e propri tsunami – a seguito di eventi gravitazionalmente catastrofici come, per esempio, la collisione fra due buchi neri – possiamo sperare di registrarne le increspature. E il sistema messo a punto dall'Agenzia Spaziale Europea sembra aver tutte le carte in regola per riuscirci. […] Se ci sono, come la teoria di Einstein prevede, difficilmente potranno passare inosservate".

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Subito dopo il lancio Lisa Pathfinder sarà posizionata in un'orbita di parcheggio transitoria e leggermente ellittica. Da qui la sonda utilizzerà i suoi propulsori per raggiungere la posizione finale ad una distanza dalla Terra di circa 1,5 milioni di chilometri in orbita intorno al primo punto di Lagrange, momento di equilibrio gravitazionale tra Sole e Terra.

I sensori inerziali, gli strumenti di alta precisione di fondamentale importanza per la sonda, sono stati realizzati dall'Agenzia Spaziale Italiana e CGS (Compagnia Generale per lo Spazio) su progetto scientifico dei ricercatori dell'Università di Trento con a capo il Principal Investigator Stefano Vitale, dell'INFN. Alla missione partecipa anche il gruppo Finmeccanica: uno dei contributi di Selex ES è il sistema di micro-propulsione a gas freddo.

Aggiornamento: il lancio è stato rimandato ed è avvenuto 4:04 UTC del 3 dicembre dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guiana Francese. Buon viaggio LISA Pathfinder.