L'Islanda vuole vietare la pornografia online

Il Governo islandese sta lavorando a una legge per vietare la pornografia digitale. Oggi è già bandita quella cartacea. La buona notizia per gli "erotomani" islandesi è che ad aprile ci sono le elezioni politiche.

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a cura di Dario D'Elia

Il Governo islandese sta pensando di vietare la pornografia online. Il ministro degli Interni Ogmundur Jonasson sta lavorando a una nuova legge per bloccare la diffusione digitale di immagini e video attraverso computer, console e smartphone. "Dobbiamo poter discutere del divieto della pornografia violenta che, siamo tutti d'accordo, ha effetti molto nocivi sui giovani e può avere un evidente collegamento con i casi di crimine violento sulle donne", ha commentato l'esponente del Movimento Verde islandese.

Si parla di veri e propri filtri, nonché di vietare l'uso della carta di credito per i siti pornografici a pagamento. Insomma, una misura che andrebbe a rafforzare ulteriormente l'attuale politica censoria già applicata alla stampa - sia sul fronte della pubblicazione che della distribuzione.

Tocca farsi la fidanzata... in Islanda. Che sacrificio!

"Si sta costruendo un forte consenso in Islanda. C'è un forte consenso costruttivo in Islanda. Dietro a questa cosa abbiamo così tanti esperti, dagli educatori alla polizia a coloro che lavorano con i bambini, che sta diventando una questione più ampia delle politiche di partito", ha dichiarato la consulente Halla Gunnarsdottir al Daily Mail.

"Al momento stiamo valutando le migliori tecniche per ottenere il risultato. Ma sicuramente se possiamo mandare un uomo sulla Luna dobbiamo essere in grado di affrontare il porno online".

L'obiettivo è di avere una legge entro la fine dell'anno, anche se in verità ad aprile vi saranno le attese elezioni politiche e il Governo potrebbe cambiare.

Intanto in Europa le associazioni per i diritti digitali sembrano stupite per questa mossa: l'Islanda rischia di diventare il primo paese Occidentale a chiudere con la pornografia. Nel resto del mondo avviene in Cina, Pakistan, Yemen, Emirati Arabi (solo contenuti gay e lesbo), Arabia Saudita e Iran.

"L'Islanda sta avendo un approccio molto progressista che nessun altro paese democratico ha provato", sostiene il professor Gail Dines, il sociologo e attivista anti-pornografia più famoso del mondo anglosassone. "Si sta guardando alla pornografia da una nuova posizione - dalla prospettiva del danno che fa alle donne che vi appaiono e da quella della violazione dei loro diritti civili".

Chissà qual è l'opinione di Hallgrímur Helgason, autore del famoso "101 Reykjavík". Romanzo generazionale sulla vita di un trentenne che grazie al sussidio di disoccupazione trascorre le giornate guardando porno e facendo baldoria la sera.