iPhone con Android in Brasile si può, Apple sconfitta

Apple esce sconfitta dalla causa brasiliana per il possesso del marchio iPhone: l'azienda locale Gradiente lo aveva depositato per prima nel 2000 e vende, legalmente, un iPhone con Android 2.3. Apple è pronta a ricorrere in appello, la controparte probabilmente cerca un accordo extragiudiziario.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Apple non ha il diritto esclusivo per l'uso del marchio iPhone in Brasile. L'ha stabilito l'INPI (Instituto Nacional da Propriedade Industrial, l'autorità che tutela la proprietà intellettuale), che ha respinto la richiesta di registrazione depositata da Apple. La società locale Gradiente Eletronica infatti aveva già depositato il brand iPhone nel 2000, sei anni prima che Apple avviasse la pratica.

Che iPhone originale!

Ecco perché in Brasile è in vendita un Gradiente iPhone Neo One che, ironia della sorte, installa il sistema operativo Android 2.3. È un prodotto dual SIM che costa l'equivalente di circa 300 dollari. E Apple non può farci nulla. Ci ha provato, chiedendo di annullare la registrazione di Gradiente perché per cinque anni non aveva mai usato il marchio. Peccato che a dicembre del 2012 sia arrivato il Gradiente iPhone.

Formalmente la decisione dell'INPI non impedisce a Apple di continuare a vendere il suo smartphone con il nome iPhone. Però Gradiente potrebbe querelarla e reclamare il diritto di uso in esclusiva del marchio. A dire il vero l'evenienza pare piuttosto remota, in quanto come precisa la BBC l'azienda di Cupertino intende ricorrere in appello, e la brasiliana si è detta aperta alle trattative extragiudiziarie. "Siamo aperti al dialogo per qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, non siamo radicali" riporta Bloomberg.

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Nel frattempo Apple può sfruttare il brand per qualsiasi altro prodotto che non sia un telefonino. Il portavoce Marcelo Chimento ha infatti spiegato che Apple ha chiesto anche il riconoscimento del marchio per altri tipi di prodotto, come il software e la pubblicità. "Dal momento che non rientrano nell'ambito dei telefoni potrebbero essere approvati".

Quella a cui ci troviamo davanti è quindi una situazione molto simile a quella che si era creata in Cina con Proview per l'iPad. Lo scontro giudiziario in quel caso era stato decisamente più duro, ma alla fine Apple aveva staccato un sostanzioso assegno e tutto era passato in cavalleria.