Lo Hobbit a 48 fps per un 3D che non affatica la vista

Al CinemaCon di Las Vegas, il regista del Signore degli Anelli ha mostrato un'anteprima de Lo Hobbit a 48 fps. Ideale per il 3D, ma l'accoglienza del pubblico a seguito della visione 2D è stata tiepida.

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a cura di Alberto De Bernardi

Peter Jackson, regista del Signore degli Anelli e dell'imminente "Lo Hobbit" (nuovo film tratto da un precedente libro di Tolkien), ha dato una dimostrazione di proiezione cinematografica a 48 fps, in occasione della CinemaCon di Las Vegas. Ricordiamo che lo standard USA prevede di base 24 fps, pertanto si tratta di un frame-rate esattamente doppio. 

Inutile dire che, come ha sottolineato lo stesso Jackson (e come aveva fatto in passato anche Cameron), l'aumento del frame-rate è funzionale soprattutto alle proiezioni 3D. Parlando di 3D, infatti, un maggiore frame-rate porta a migliorare l'effetto stereoscopico riducendo, nel contempo, l'affaticamento visivo grazie a immagini più stabili. Insomma, la proiezione diventa più piacevole e coinvolgente.

Gli spettatori dello Hobbit 2D a 48 fps, però, non sembrano essere rimasti particolarmente impressionati. Forse a causa dell'abitudine ai 24 fps, che non si è dissolta nei pochi minuti della proiezione, qualcuno ha parlato di sensazione analoga alle fiction costruite per la TV, qualcuno ha nominato - non chiedeteci per quale motivo - le "soap opera messicane". 

Sembra di capire, dunque, che l'aspetto del film sia risultato un po' artificiale anche se, con tutta probabilità, ha ragione Jackson quando dice che gli spettatori devono solo dare tempo ai loro occhi di abituarsi al nuovo formato. Il film di Jackson è previsto in uscita per la stagione natalizia, e allora sapremo se l'esperimento del frame-rate raddoppiato avrà avuto seguito o meno.