L'orticello spaziale è il futuro, la NASA inizia con la lattuga

A dicembre gli astronauti della ISS inizieranno la coltivazione di lattuga nello spazio.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La verdura fresca per gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale è stata finora un miraggio, ma da dicembre non lo sarà più. La NASA infatti ha deciso di far partire a fine anno una sperimentazione per la coltivazione della lattuga sulla ISS.

L'agenzia spaziale statunitense ha messo a punto una nuova apparecchiatura ad hoc, che da dicembre sarà operativa sulla Stazione Spaziale e consentirà agli astronauti di coltivare la verdura per il consumo umano direttamente in orbita, in ambiente a gravità zero.

Coltivazione spaziale

Un articolo esaustivo su ModernFarmer spiega nel dettaglio che saranno coltivate sei piantine di lattuga romana (una delle varietà più diffuse, con le foglie dalla forma allungata) usando lampade a LED rosa. Dopo avere piantato i semi bisognerà aspettare 28 giorni prima di farsi una bella insalata, ma ne vale la pena.

"Il Vegetable Production System (Veggie) è un'unità appositamente creata per consentire di coltivare vegetali (in questo caso insalata) che forniscano all'equipaggio una fonte di cibo fresco gradevole, nutriente e sicura. Veggie fornisce l'illuminazione adeguata e l'assorbimento degli elementi nutritivi, e sfrutta un ambiente chiuso per il controllo della temperatura".

Piantine sperimentali

Per assicurarsi che la lattuga così coltivata non abbia assorbito microbi o sostanze dannose o sconosciute, il primo lotto di piantine cresciute nello spazio verrà congelato e spedito sulla Terra per i test. Nessuno infatti potrà fare un assaggio prima di accurati controlli sui microbi cosmici, germi benigni simili ai batteri naturali. Quanto al sapore, secondo la National Aeronautics and Space Administration la coltivazione in ambiente a gravità zero non dovrebbe influire sul gusto.

Il piccolo orto botanico che sta per essere spedito sulla ISS non è solo un diversivo alimentare: potrebbe essere la chiave per il nostro futuro. Se - come reputano alcuni scienziati apocalittici - esauriremo davvero le risorse sulla Terra e dovremo fuggire su un altro Pianeta, l'agricoltura nello spazio si rivelerà fondamentale per la sopravvivenza della nostra specie. 

Le prove generali

A tal fine Mars Society sta testando una serra in un angolo remoto dello Utah stanno cercando di riprodurre le condizioni marziane, i ricercatori presso l'Università di Gelph in Ontario stanno sperimentando il metodo per far crescere in ambiente a gravità zero colture a lungo termine come la soia e l'orzo, mentre gli scienziati della Purdue University stanno progettando un giardino verticale per lo spazio. 

Quello della NASA però può essere l'esperimento più importante, perché consentirà davvero la produzione di cibo in orbita. Non risolverà, almeno inizialmente, il problema delle spese di spedizione del cibo in orbita sulla ISS: 10mila dollari a libbra (453,59237 grammi), ma in prospettiva potrebbe alleggerire il conto almeno per la parte che riguarda i prodotti freschi.

La lattuga Outredgeous è stata scelta in virtù della nella sua velocità nel crescere e del suo apporto di antiossidanti all'organismo (un potenziale antidoto per le radiazioni cosmiche). Ma nei progetti futuri sono previste coltivazioni anche di ravanelli, piselli e di uno speciale ceppo di pomodoro, le cui piantine occupano poco spazio.

In una seconda fase saranno poi introdotte le patate. Meno attrattivi risultano invece grano e riso, per i quali serve molto spazio, attrezzi per la raccolta e la lavorazione, e tempi lunghi di crescita.