LulzSec e Anonymous, l'FBI arresta altri hacker

Altri arresti nell'ambito dell'operazione che l'FBI sta conducendo contro il movimento hacktivista capeggiato dai gruppi LulzSec e Anonymous. A finire nel mirino della giustizia sono gli hacker noti come Recursion, Commander X e Absolem.

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a cura di Manolo De Agostini

L'FBI ha arresto altri (presunti) hacker affiliati al movimento LulzSec / Anonymous. Il primo è conosciuto come Recursion, il cui vero nome è Cody Andrew Kretsinger, ha ventitré anni e vive a Phoenix, in Arizona. Il 2 settembre è stato incriminato per cospirazione e hacking.

L'uomo avrebbe partecipato a un attacco SQL injection ai siti di Sony Pictures Entertainment, sottraendo moltissime informazioni - 75.000 codici di coupon, 3.5 milioni di coupon musicali e dati personali di 37.500 utenti. Recursion avrebbe anche cercato di coprire le proprie tracce formattando il proprio hard disk e usando il servizio proxy Hidemyass.com. Rischia 15 anni di prigione. Secondo l'FBI al momento non è chiara la portata dei danni subiti da Sony Pictures.

Le altre due persone fermate sono Christopher Doyon (Commander X o Commander Adama) e Joshua Covelli (Absolem o Toxic). I due sono stati invece fermati con l'accusa di aver partecipato a un attacco DDoS ai server del sito web della contea di Santa Cruz lo scorso anno. La rivendicazione in quel caso è stata fatta da un movimento chiamato Peoples Liberation Front, affiliato ad Anonymous. 

Da registrare che l'arresto di Doyon è avvenuto a San Francisco e che l'uomo è un senzatetto. Quindi è da verificare che sia la persona giusta e come sia riuscito a compiere l'attacco - anche se non è impossibile. Entrambi sono accusati di aver compromesso uno o più computer. Covelli era già stato accusato di aver partecipato a un attacco a Paypal nel dicembre 2010.

Così, mentre Anonymous prepara il "Giorno della Vendetta", le forze di polizia mondiali cercano di stanare i componenti del movimento, cercando di ridurne forza ed efficacia. L'impressione però è che la macchina sia ben oliata, in moto e con sempre più persone a bordo - specie al di fuori dell'Italia. 

Gli arresti di questi mesi, tra cui quello del portavoce dei LulzSec Topiary, non hanno frenato l'escalation di attacchi, anche se quello più clamoroso rimane senz'altro quello a Sony. La casa nipponica è stata costretta a chiudere il Playstation Network e altri servizi per oltre 1 mese, con un danno incalcolabile in mancati acquisti, e costi molto elevati per la riprogettazione dell'infrastruttura di sicurezza, si parla di almeno 180 milioni di dollari.

Aggiornamento: il giudice ha emesso molto rapidamente la sentenza di non colpevolezza contro l'hacker "Commander X", cioé Christopher Doyon. Sarà rilasciato nei prossimi giorni.