MALE 2020, il primo drone militare firmato anche da Alenia

Airbus Defence and Space, Dassault Aviation e Alenia Aermacchi hanno in progetto di realizzare il primo drone militare europeo. Si attende il consenso di Germania, Francia e Italia.

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a cura di Dario D'Elia

MALE 2020 sarà il primo drone militare europeo capace di sostituire Predator e Reaper. Il progetto vede coinvolte Airbus Defence and Space, Dassault Aviation e Alenia Aermacchi (Finmeccanica). Pochi minuti fa è stato diramato un comunicato congiunto che fa riferimento a un "sistema aereo avanzato di pilotaggio remoto di nuova generazione".

MALE 2020 è un acronimo che sta per ''media altitudine e lunga durata'' (Medium Altitude Long Endurance), più che un esplicito riferimento a malvagità o mascolinità. In pratica i tre colossi europei dell'aeronautica hanno mantenuto la promessa fatta durante il Salone Aeronautico di Parigi del 2013. Dopo aver definito il progetto hanno consegnato la proposta di impegno ai Ministeri della Difesa di Francia, Germania e Italia.

Concept del MALE 2020

Confermato che il progetto si ispirerebbe al vecchio "Talarion": si parla di un investimento di circa 1 miliardo di euro. Airbus dovrebbe occuparsi della piattaforma, Dassault dei sistemi e Alenia degli equipaggiamenti.

"La fase di definizione prevede che le tre nazioni mettano a punto, in collaborazione con le rispettive forze aeree e con l'industria europea, i loro requisiti per lo sviluppo di uno UAS europeo", si legge nella nota. "Questa fase servirà inoltre ad evitare costi di sviluppo aggiuntivi nel corso del successivo stadio di produzione e a ridurre al minimo i rischi tecnici e finanziari. A seguito della finalizzazione di questa fase, le nazioni saranno poi chiamate a concordare gli ulteriori stadi di sviluppo: il piano delle industrie indica che una soluzione affidabile e certificabile potrebbe essere pronta per il 2020". La data del 2020 potrebbe essere rispettata solo se ogni consenso arrivasse entro la fine del 2014.

Talarion

"Intravvediamo una chiara opportunità per le forze aeree di avvalersi di un sistema autonomo per la sorveglianza in grado di rispondere ai requisiti operativi del futuro", commenta l'AD di Alenia Giuseppe Giordo. "È questo il momento di spingere la tecnologia oltre i livelli attuali e garantire così la capacità all'Europa di sviluppare una nuova generazione di sistemi aerei da difesa mantenendo nell'ambito della nostra industria l'attuale elevato livello di talento ed esperienza".

Oggi l'Italia si affida per lo più a droni militari di fabbricazione statunitense: si pensi ad esempio all'MQ-1 Predator e all'MQ-9 Reaper dell'Aeronautica.