Microsoft, il CEO accusa Google di concorrenza sleale

Il CEO di Microsoft afferma che le pratiche scorrette di Google hanno portato al suo dominio come motore di ricerca

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Nell’ambito di un processo che vede Google sul banco degli imputati, il CEO di Microsoft Satya Nadella ha dichiarato che l’azienda di Mountain View ha ottenuto il dominio nel settore della ricerca online grazie a pratiche scorrette, ostacolando in modo illecito il concorrente Bing

Il punto focale è il fatto che Google paga Apple, Samsung, Mozilla e altri affinché il suo motore di ricerca sia quello predefinito su dispositivi e software. Una scelta che potrebbe essere anticoncorrenziale, ed è appunto per chiarire questo aspetto che si è andati a processo. 

Secondo Nadella si tratta di abuso di posizione dominante, e sicuramente sono molti gli osservatori che concordano. 

Non può sfuggire ai più ironici, tuttavia, che proprio Microsoft negli anni è stata accusata proprio della stessa cosa, finendo anche per pagare multe milionarie e vedendosi obbligata a modificare Windows per rendere gli utenti “più liberi” di scegliersi il browser. 

Se oggi è possibile usare un browser diverso da Edge su Windows 11, e se su Edge possiamo usare Chrome per fare ricerche invece di Bing, forse è anche per le decisioni che alcuni giudici hanno preso in passato.

Potrebbe far sorridere anche il fatto che il successo di Google, almeno in parte, si deve anche al fatto che Microsoft fu obbligata a lasciare più spazio ai concorrenti, tra cui appunto Google Chrome e la ricerca Google. 

Dunque, senz’altro Microsoft potrebbe dare l’impressione del proverbiale bue che dà del cornuto all’asino, o magari si potrebbe pensare a una certa voglia di vendicarsi. Non per questo però le dichiarazioni di Nadella si possono liquidare con leggerezza.

Il massimo dirigente di Microsoft ha anche sottolineato che recenti innovazioni come l’Intelligenza Artificiale, o il fatto che Amazon sia leader quando si tratta di cercare prodotti da comprare, non hanno alterato la situazione generale: Google resta l’attore dominante, e di conseguenza guadagna tutti i possibili profitti generati dalle ricerche online. 

Il punto centrale non è tanto il fatto che esista un’alternativa, quanto l’evidente potenza delle impostazioni di default - qualcosa di cui siamo più che consapevoli da quasi vent’anni

Sicuramente, e Nadella non lo nega, pesa anche il fatto che Bing non è, o almeno non era in passato, una valida alternativa a Google. Interrogato dagli avvocati di Google, il CEO Microsoft non nasconde che siano stati fatti passi falsi nello sviluppo di Bing. 

Chi ha usato il motore di ricerca Microsoft in passato, in effetti, ricorderà risultati poco soddisfacenti. Oggi funziona nettamente meglio, ma forse è troppo poco e troppo tardi. 

Microsoft non ha mai smesso di investire in Bing, e di recente il browser Edge è diventato uno strumento potente e avanzato, dotato anche di strumenti di Intelligenza Artificiale assenti su Chrome.

 

Immagine di copertina: ©topdeq/123RF.COM