Oggi più che mai, le batterie di accumulo rappresentano un elemento fondamentale nella vita quotidiana, anche se, in realtà, fanno parte delle nostre abitudini da anni. Alimentano dispositivi che usiamo costantemente, come smartphone, computer portatili e automobili elettriche, ma trovano impiego anche in ambito domestico, soprattutto in presenza di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Con il termine accumulo si fa riferimento a quelle batterie in grado di immagazzinare energia elettrica per poi rilasciarla quando necessario, rendendo possibile il funzionamento di numerosi apparecchi in assenza di rete elettrica.
Per chi di voi fosse già orientato verso un impianto completo, vi ricordiamo che sono disponibili sulle nostre pagine guide all'acquisto dedicate sia ai migliori pannelli solari sia ai migliori kit fotovoltaici con accumulo. In questa sede, però, vogliamo concentrarci sulle batterie di accumulo indipendenti, ovvero quelle sprovviste di pannelli solari ma che, in diversi casi, possono essere integrate con moduli fotovoltaici in un secondo momento. Queste batterie sono versatili e si prestano a molteplici contesti: dalle emergenze domestiche ai viaggi in camper, dai campeggi alle situazioni temporanee in cui l’energia elettrica non è disponibile.
Per aiutarvi nella scelta della soluzione più adatta, abbiamo selezionato alcune delle migliori batterie di accumulo oggi disponibili sul mercato, considerando differenti capacità, dimensioni e funzionalità. L’obiettivo è quello di offrirvi una panoramica completa, affinché possiate valutare con attenzione il modello che meglio risponde alle vostre necessità, sia in termini di prestazioni che di praticità.
Prodotti
Ecoflow Delta Pro

La migliore
Centrale elettrica espandibile con generatore solare. La capacità della batteria copre anche un eventuale uso come backup domestico.
-
Capacità espandibile, Alimenta anche elettrodomestici da 4500W, Ricarica ultra-rapida
Bluetti AC300 + B300K

Per backup domestico
Centrale elettrica solare con batteria espandibile per una potenza di 6000W di picco. Il sistema di alimentazione è modulare.
-
Con UPS, Capacità espandibile fino a 11 kWh, Ricarica veloce fino
Anker PowerHouse 767

La più trasportabile
Batteria portatile di accumulo da 2400W con ottime caratteristiche di ergonomia, tra cui una maniglia per semplificare al massimo il trasporto.
-
Oltre 10 anni di autonomia, Ricarica ultra-rapida, Versatile
Oases Energy 48V 100Ah

Per fotovoltaico
Batteria di accumulo da 5kW con inverter ibrido. Con design modulare e all-in-one, è costruita per essere facile da montare.
-
Plug & Play, Alta capacità modulare, Tecnologia LiFePO4
ALLPOWERS S200

Con ricarica wireless
Ha una capacità di 154Wh / 41.600 mAh e il suo design è perfetto per portarla in giro, consentendo di utilizzare l'energia in qualsiasi momento.
-
Compatta e leggera, Ricarica wireless integrata, Ricarica ultra-veloce
EaSun Power POWLAND

Per tutte le stagioni
Pesa 22kg ed è pensata per durare per più di 4000/6000 cicli o 10 anni di vita. La funzione BMS spegne subito l'alimentazione in caso di bisogno.
-
Leggera e portatile, Lunga durata, Sicura
Come scegliere una batteria di accumulo
Dopo una breve introduzione, entriamo ora nel dettaglio su come scegliere la batteria di accumulo migliore, analizzando tutti i fattori che ne influenzano la qualità: potenza, tipologia e altri aspetti importanti.
Quanto deve essere grande la batteria?
La capacità di una batteria di accumulo è tra gli aspetti più importanti da considerare quando si decide quale sistema acquistare. Essa indica la quantità di energia che la batteria può immagazzinare e restituire, ed è espressa in kilowattora (kWh). Scegliere la capacità corretta è fondamentale per assicurare che la batteria possa coprire il fabbisogno energetico della propria abitazione o azienda, soprattutto nei momenti in cui il fotovoltaico non produce energia, come la sera o durante giornate nuvolose.
Per capire quale capacità è più adatta alle proprie esigenze, è necessario innanzitutto conoscere il consumo medio giornaliero di energia elettrica. Questo dato è ricavabile dalla bolletta elettrica o tramite sistemi di monitoraggio energetico domestico. Una volta calcolato il consumo giornaliero in kWh, si deve valutare quanta energia produce il vostro impianto fotovoltaico mediamente nelle ore di sole, poiché la batteria serve a immagazzinare l’energia in eccesso prodotta per poterla utilizzare in seguito. Un altro elemento fondamentale è la profondità di scarica della batteria (DoD), che indica la percentuale di energia immagazzinata realmente utilizzabile senza danneggiare la batteria stessa. Ad esempio, se una batteria ha una DoD dell’80%, significa che su 10 kWh nominali, potrete utilizzare 8 kWh. Questo valore va tenuto in conto per non sovrastimare l’autonomia effettiva del sistema.
Fotovoltaico: come sfruttare al meglio i pannelli solari senza fare impianti complessi
Per determinare la capacità necessaria, bisogna quindi moltiplicare il consumo medio giornaliero per il numero di giorni in cui si vuole restare autonomi dalla rete e dividere il risultato per la profondità di scarica. Questo darà una stima abbastanza precisa della capacità nominale che la batteria deve avere. Per esempio, se il vostro consumo è di 6 kWh al giorno, desiderate un’autonomia di un giorno e la batteria ha una DoD dell’80%, la capacità ideale sarà circa 7,5 kWh.
È importante ricordare che una batteria troppo piccola non riuscirà a coprire completamente il fabbisogno nei momenti critici, mentre una batteria troppo grande potrebbe risultare un investimento eccessivo rispetto all’energia consumata. Per questo è consigliabile trovare un equilibrio tra capacità, costi e spazio disponibile per l’installazione. Tenete presente anche che la capacità nominale dichiarata dal produttore non corrisponde sempre alla quantità di energia utilizzabile, a causa di perdite e della profondità di scarica. La capacità utile è quindi un parametro più realistico per valutare l’autonomia del sistema.
Che tipologie di batterie di accumulano esistono?
Il modo in cui è realizzata una batteria di accumulo gioca un ruolo cruciale sia in termini di prestazioni che di durata e costi. Esistono diverse tipologie di batterie, ciascuna con caratteristiche specifiche che influenzano l’efficienza del sistema e la convenienza economica. Vediamo quali sono le principali tecnologie oggi disponibili sul mercato e come orientarsi nella scelta.
Batterie al piombo-acido: la più tradizionale
Le batterie al piombo-acido sono tra le più vecchie e collaudate tecnologie di accumulo energetico. Sono caratterizzate da un costo iniziale basso e da una buona affidabilità, motivo per cui sono ancora molto diffuse, soprattutto in impianti di piccola scala o in applicazioni dove il budget è limitato. Tuttavia, rispetto alle tecnologie più moderne, le batterie al piombo-acido presentano alcune limitazioni. Innanzitutto, hanno una durata inferiore e un numero di cicli di carica/scarica più basso. La loro efficienza energetica è minore, con maggiori perdite durante il processo di accumulo e rilascio dell’energia. Inoltre, queste batterie richiedono manutenzione periodica per garantire il corretto funzionamento e sono più ingombranti, il che può rappresentare un problema in spazi ridotti.
Batterie agli ioni di litio: il futuro dell’accumulo
Le batterie agli ioni di litio rappresentano oggi lo standard per i sistemi di accumulo domestici e industriali. Questa tecnologia offre un’elevata densità energetica, che significa che possono immagazzinare molta energia in un volume relativamente piccolo. Grazie a questo vantaggio, le batterie al litio sono più leggere e compatte rispetto a quelle al piombo-acido.
Un altro punto di forza delle batterie agli ioni di litio è la loro efficienza, che supera spesso il 90%, e la lunga durata nel tempo, con un numero di cicli di carica molto più alto. Ciò si traduce in una maggiore autonomia energetica e in un investimento più duraturo nel tempo. Inoltre, queste batterie non richiedono manutenzione e offrono una maggiore sicurezza, con sistemi di protezione integrati contro sovraccarichi e surriscaldamenti.
Batterie al litio ferro fosfato (LiFePO4): sicurezza e durata
Una variante specifica della tecnologia agli ioni di litio molto apprezzata è quella delle batterie al litio ferro fosfato (LiFePO4). Queste batterie combinano i vantaggi delle tradizionali batterie al litio con una maggiore stabilità chimica, che le rende sicure e meno soggette a rischi di incendio o esplosione. Le LiFePO4 offrono una lunga vita utile, con un numero elevato di cicli di carica e scarica, e una buona efficienza. Sono ideali per chi cerca un sistema affidabile e durevole, soprattutto in contesti dove la sicurezza è un aspetto prioritario. Sebbene il costo iniziale sia leggermente più alto rispetto alle batterie al piombo-acido, il rapporto qualità-prezzo è molto vantaggioso grazie alla loro longevità e prestazioni.
Pannelli fotovoltaici, quanti ne servono per una casa singola?
Cos'è la profondità di scarica?
Come accennato in precedenza, si tratta di un parametro fondamentale nella scelta e nell’uso di una batteria di accumulo. Indica la percentuale della capacità totale della batteria che può essere utilizzata prima che sia necessario ricaricarla. In altre parole, la DoD rappresenta quanto si può “scaricare” la batteria senza compromettere la sua durata e integrità.
Se una batteria ha una capacità nominale di 10 kWh e una profondità di scarica del 80%, significa che potete prelevare fino a 8 kWh di energia prima di doverla ricaricare. Il restante 20% serve come riserva per preservare la salute della batteria e garantirne una maggiore durata nel tempo. La DoD influisce direttamente sulla durata utile della batteria e sul numero di cicli di carica e scarica che la batteria può sopportare prima di perdere efficienza. Generalmente, più profonda è la scarica, più rapida sarà la degradazione della batteria. Questo significa che utilizzare sempre la batteria fino al limite massimo della capacità può ridurne la vita utile.
Le batterie di diverse tecnologie hanno valori di DoD molto differenti. Le batterie al piombo-acido, ad esempio, hanno generalmente una DoD intorno al 50%, il che significa che per preservare la loro durata non conviene utilizzarle oltre la metà della loro capacità nominale. Al contrario, le moderne batterie agli ioni di litio possono avere DoD molto più elevate, spesso superiori all’80%, permettendo così di sfruttare una quota molto più ampia dell’energia immagazzinata senza danneggiarsi.
Quante volte può essere ricaricata una batteria di accumulo?
La durata di una batteria di accumulo, in termini di cicli di carica e scarica, dipende molto dalla tecnologia utilizzata e dalla profondità di scarica adottata. In generale, le batterie al piombo-acido possono garantire tra i 300 e i 500 cicli, mentre le batterie agli ioni di litio raggiungono facilmente dai 2.000 ai 5.000 cicli, con alcune varianti come le batterie al litio ferro fosfato (LiFePO4) che possono superare anche i 5.000 cicli mantenendo buone le prestazioni. È importante sottolineare che un ciclo corrisponde a un’intera carica e scarica della batteria: utilizzare cicli parziali può prolungarne la vita utile. La cura nel mantenere una profondità di scarica adeguata e una corretta manutenzione (quando necessaria) contribuisce a massimizzare il numero di cicli e quindi la durata complessiva della batteria.
Elevata capacità di accumulo, ma attenzione alle dimensioni
Oltre alle caratteristiche tecniche come capacità, efficienza e durata, bisogna valutare anche le dimensioni e l’ingombro fisico della batteria che volete acquistare perché ovviamente non sono tutte uguali in termini di ingombro. Questo aspetto può influenzare la fattibilità dell’installazione e la sua integrazione negli spazi disponibili, sia in ambito domestico che industriale.
La tecnologia utilizzata, la capacità energetica e il design influiscono sulle dimensioni complessive e sul peso del sistema. Una batteria con maggiore capacità tende ad essere più voluminosa e pesante, il che può rappresentare una sfida in ambienti con spazio limitato. Ad esempio, le batterie al piombo-acido sono generalmente più ingombranti rispetto alle moderne batterie agli ioni di litio, che grazie a una maggiore densità energetica immagazzinano più energia in un volume più compatto. Per chi dispone di spazi ristretti o vuole minimizzare l’impatto visivo, questa differenza può essere decisiva.
Pannelli fotovoltaici plug and play, cosa sono e come funzionano
Le batterie di accumulo possono essere posizionate in ambienti interni o esterni, ma devono essere collocate in luoghi asciutti, ben ventilati e con accesso facilitato per eventuali interventi di manutenzione. In abitazioni o uffici con spazi limitati, la compattezza diventa il criterio principale. Alcuni modelli sono progettati con un design modulare, che consente di aggiungere o ridurre unità in base alle esigenze, ottimizzando l’ingombro complessivo. In generale, esiste una correlazione diretta tra capacità della batteria e dimensioni: per immagazzinare più energia, serve una batteria più grande. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici, le batterie agli ioni di litio offrono un ottimo compromesso tra capacità elevata e dimensioni contenute, risultando adatte per chi cerca un sistema efficiente senza rinunciare a un ingombro ridotto.
Quali certificazioni deve avere una batteria di accumulo?
Le batterie di accumulo, soprattutto quelle agli ioni di litio, possono essere soggette a fenomeni come il surriscaldamento termico o il cosiddetto “thermal runaway”, una reazione a catena che può portare all’incendio se non gestita correttamente. Per prevenire questi rischi, i produttori integrano nelle batterie sistemi di gestione della batteria (Battery Management System, BMS), che monitorano costantemente la temperatura, la tensione e la corrente, interrompendo il funzionamento in caso di anomalie. Molte batterie sono dotate poi di dispositivi di protezione contro sovraccarichi, cortocircuiti e scariche eccessive, assicurando così un funzionamento sicuro e affidabile anche in condizioni di utilizzo intenso o prolungato.
Le certificazioni più importanti
Le certificazioni danno la garanzia che una batteria ha superato test rigorosi in termini di sicurezza, qualità e prestazioni. Tra le più importanti troviamo:
- CE (Conformité Européenne): certifica che il prodotto rispetta i requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea.
- UL (Underwriters Laboratories): standard americano che attesta la sicurezza elettrica e antincendio dei dispositivi.
- IEC 62619: normativa internazionale specifica per la sicurezza delle batterie ricaricabili agli ioni di litio impiegate in sistemi stazionari.
- UN 38.3: certificazione relativa al trasporto di batterie, che garantisce la sicurezza durante il trasporto aereo, marittimo o terrestre.
- TÜV Rheinland: ente di certificazione indipendente che testa la sicurezza e la qualità delle batterie.
Posso aggiungere la batteria di accumulo al mio sistema esistente?
Sì, in molti casi è possibile integrare una batteria di accumulo in un impianto fotovoltaico già installato, trasformandolo in un sistema ibrido in grado di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso e utilizzarla quando serve, migliorando l’autonomia energetica e riducendo i costi in bolletta. Va considerato però che l’aggiunta di una batteria richiede una valutazione tecnica accurata per assicurarsi che il sistema esistente sia compatibile con la nuova componente. È importante considerare il tipo di inverter utilizzato, la capacità del sistema, gli spazi disponibili e le modalità di collegamento. Alcuni impianti più datati potrebbero necessitare di aggiornamenti o sostituzioni di componenti per integrare la batteria di accumulo.
Chi produce le migliori batterie di accumulo?
In questo settore, ci sono diversi produttori che si distinguono per affidabilità, innovazione e qualità delle loro soluzioni. Tra i marchi più noti e apprezzati troviamo Bluetti, celebre per le sue batterie portatili ad alta capacità, ideali sia per uso domestico che per attività all’aperto, grazie a modelli versatili e performanti. Anker, invece, è rinomata per prodotti compatti e affidabili, con un ottimo rapporto qualità-prezzo, molto apprezzati per la loro durata e facilità d’uso.
Allpowers si è fatta spazio offrendo batterie di accumulo efficienti e soluzioni energetiche portatili, spesso focalizzate su un buon bilanciamento tra costo e prestazioni, particolarmente indicate per campeggi o utilizzi temporanei. Infine, EcoFlow si distingue per l’innovazione tecnologica e per sistemi di accumulo smart, con batterie modulari, rapide da ricaricare e pensate per soddisfare esigenze energetiche anche molto elevate, perfette per l’uso domestico e professionale. Affidandovi a uno di questo, avrete non solo una capacità elevata e una tecnologia di ultima generazione della batteria, ma anche il supporto tecnico, la facilità di integrazione con altri dispositivi e la garanzia di sicurezza.
Quanto investire per una batteria di accumulo?
In generale, il prezzo può oscillare da poche centinaia fino a diverse migliaia di euro, soprattutto per sistemi con capacità elevate o con caratteristiche particolari come la modularità o una gestione intelligente dell’energia. Quando si valuta l’investimento, è importante considerare non solo il prezzo iniziale, ma anche il rapporto qualità-prezzo nel lungo periodo. Batterie più performanti, come quelle agli ioni di litio o al litio ferro fosfato, hanno un costo maggiore rispetto alle tradizionali al piombo-acido, ma offrono una durata più lunga, una maggiore efficienza e minori costi di manutenzione, con un risparmio economico complessivo nel tempo.
In linea di massima, bisogna investire in una batteria di accumulo che corrisponda al vostro reale fabbisogno energetico. Ad esempio, per esigenze non troppo complesse, come alimentare una serie di dispositivi durante un campeggio, con poche centinaia di euro riuscite ad acquistare già un'ottima batteria di accumulo. Discorso totalmente diverso se ciò che cercate è un backup domestico. In quel caso, occorre mettere in conto una spesa superiore ai 1.000€ come minimo.
Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?