Questo è sicuramente uno dei capitoli più interessanti per i ragazzi, perché tratta direttamente del loro mondo e del loro stile di vita, cercando di metterli in guardia dai rischi di una sovraesposizione eccessiva. In particolare il Garante tiene a sottolineare che spesso molte azioni apparentemente innocue e innocenti svolte sui social possono portare a conseguenze anche drammatiche e invita chiunque sia vittima di commenti odiosi, cyberbullismo, sexting o di altre ingerenze nella propria vita privata, a non aspettare che la situazione degeneri ulteriormente, ma ad avvisare subito i compagni, i professori e le famiglie, oltre che l'istituzione scolastica, il Garante della privacy e le altre autorità competenti.
In particolare molta attenzione viene posta sulla registrazione di immagini in ambito scolastico, sia da parte degli studenti stessi, sia da parte dei genitori, ad esempio durante recite o altri eventi. In entrambi i casi queste pratiche sono consentite ai soli fini personali ma bisogna stare sempre molto attenti nel momento in cui si condividono con terzi o tramite social o app, perché tali pratiche potrebbero dare luogo a gravi violazioni del diritto alla riservatezza delle persone riprese, e fare incorrere in sanzioni disciplinari, pecuniarie e in eventuali reati.