Mozione digitale della Lega: evviva la fibra e Internet

15 deputati leghisti hanno firmato una mozione che dovrebbe convincere il Governo a puntare sulle tecnologie digitali. Il documento è articolato e ben scritto. Stupisce solo il tempismo, considerata la recente bocciatura dell'emendamento anti-pirateria firmato dal collega Giovani Fava.

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a cura di Dario D'Elia

La Lega Nord ha sottoposto alla Camera una mozione a favore dello sviluppo digitale. Il documento, firmato dagli onorevoli Dozzo, Caparini, Crosio, Pini, Montagnoli, Fedriga, Fogliato, Lussana, Desiderati, Buonanno, Di Vizia, Torazzi, Allasia, Maggioni e Dal Lago è senza dubbio apprezzabile sotto il profilo dei contenuti. Forse la tempistica lascia un po' perplessi, considerato il recente scivolone del collega Giovanni Fava (Emendamento Fava bocciato: vittoria del Web libero), ma lasciamoci almeno per una volta alle spalle la cattiva fede.

Le mozioni di prassi servono a indirizzare la politica del Governo, quindi ben venga ogni azione a favore dell'Internet economy, come sottolinea il documento (Mozione 1-00839), per creare occupazione, rendere più efficiente la pubblica amministrazione, valorizzare il talento e consentire a tutti di sfruttare tutto il potenziale delle nuove tecnologie. 

Vogliamo la fibra in Parlamento

Il testo firmato dall'onorevole Dozzo è persino gradevole alla lettura: nulla di nuovo ovviamente, ma comunque apprezzabile l'impegno. Vi sono riferimenti allo scenario europeo e a quello nazionale, le arretratezze e le prospettive per le imprese. Insomma, è come se a distanza di anni qualcuno si fosse ricordato dell'importanza delle tecnologie digitali.

"È urgente e necessario prevedere un piano di migrazione completa dall'attuale rete in rame al fine di garantire una sostenibilità del progetto ed evitare l'aumento dei prezzi ai clienti finali", si legge nella mozione. 

"Le regole sui servizi di accesso delle reti di nuova generazione, che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni doveva definire, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo sono state un'occasione persa per creare le condizioni di sviluppo del mercato italiano della fibra ottica; è necessario realizzare una rete aperta, senza sovrapposizioni, che preveda una suddivisione dei costi tra gli operatori. La presenza di un altro operatore in alcune aree non renderebbe il mercato concorrenziale, ma porterebbe ad uno sviluppo a diverse velocità della rete di nuova generazione con un aggravio di prezzi per i consumatori".

La conclusione è una sorta di letterina di Babbo Natale, con la richiesta al Governo di:

  • attuare un piano di infrastrutturazione tecnologica in fibra ottica per massimizzare la penetrazione dei servizi broadband
  • perseguire l'obiettivo della creazione di un'infrastruttura di telecomunicazione capace di fronteggiare le sfide dell'innovazione
  • sviluppare una strategia che si dimostri adeguata a permettere ai cittadini ed alle imprese collocate nelle aree più strategiche di sviluppare rapidamente una domanda di accesso a servizi innovativi
  • prevedere interventi per opere di modernizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione strategiche con la realizzazione di una rete in fibra ottica 
  • riservare un adeguato ruolo agli operatori di rete in ambito locale 
  • incentivare la ricerca e le applicazioni alternative come, ad esempio, la power line communication (plc) per le aree rurali o le nuove tecnologie fotoniche
  • assicurare un'alta capacità di trasmissione alle principali città ed ai distretti industriali che ancora scontano un forte divario di connettività 
  • promuovere la realizzazione di one network, un'unica infrastruttura di rete a banda larga, aperta, efficiente, neutrale, economica
  • promuovere ed incentivare una tempestiva migrazione dalla rete in rame a quella in fibra ottica alla cui realizzazione dovranno partecipare e contribuire tutti gli operatori
  • dotare con urgenza l'Italia di un'organica agenda digitale che preveda interventi nell'ambito delle infrastrutture tecnologiche, dei servizi finali e infrastrutturali
  • promuovere ogni iniziativa volta alla massima diffusione dell'utilizzo delle tecnologie digitali e alla sperimentazione dei relativi vantaggi
  • prevedere la neutralità tecnologica per tutti gli operatori di rete, anche quelli televisivi, al fine di ottimizzare l'utilizzo dello spettro elettromagnetico oltre che renderlo remunerativo per lo Stato