Musk: uomo su Marte nel 2024, servirà la democrazia diretta

Musk ribadisce i suoi piani per la colonizzazione di Marte nel 2024 e aggiunge: ci vorrà una democrazia diretta per evitare la corruzione.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Elon Musk vuole portare l'uomo su Marte nel 2024, e chiede ai politici di garantire la democrazia diretta su Marte per dare alla gente quello che vuole veramente e prevenire la corruzione. Nel frattempo Jeff Bezos di Blue Origin incassa un contratto con la NASA e pensa alla produzione edilizia nello Spazio.

elon musk

Due dei più noti miliardari visionari del mondo hanno detto la loro alla Code Conference in corso in California, e hanno messo abbastanza carne sul fuoco da far discutere per mesi. Andando per ordine partiamo da SpaceX: il numero uno Elon Musk ha iniziato a svelare parte del piano che ha in mente per portare l'umanità su Marte molto prima di quanto non abbia in programma di farlo la NASA.

La sua idea è quella di andare per tappe: nel 2017 la sua navicella spaziale Dragon 2 inizierà a trasportare gli astronauti da e verso la Stazione Spaziale Internazionale, nel 2018 lancerà la stessa navicella su Marte, senza persone a bordo, nel 2024 farà partire il primo equipaggio, che atterrerà sul Pianeta Rosso nel 2025.

Le date che ha snocciolato hanno fatto sgranare gli occhi a molti, in realtà nulla di tutto questo è una novità, perché più volte in passato l'eclettico milionario aveva accennato a questo piano, l'ultima in ordine di tempo a febbraio di quest'anno.

SpaceX ha già in corso un contratto con la NASA per il servizio cargo con la ISS, ed è già stabilito che il prossimo anno la Dragon effettuerà il trasporto passeggeri verso l'avamposto spaziale, per svincolare l'agenzia spaziale statunitense dalla dipendenza russa.

Da tempo poi stiamo assistendo alle imprese del Falcon 9, il razzo riutilizzabile che potrebbe far scendere i costi delle missioni spaziali. Sappiamo anche che entro fine anno SpaceX dovrebbe svelare il Falcon Heavy, il razzo più potente del mondo, capace di trasportare carichi pesanti e atterrare in verticale, e arrivare fino a Marte.

Per il trasporto di persone su Marte siamo però in attesa di maggiori dettagli sul Mars Colonial Transporter, un razzo super potente e astronavi in ”‹”‹grado di trasportare un gran numero di persone dalla Terra a Marte.

È anche noto che per la missione del 2018 SpaceX sta lavorando con la NASA; in particolare si parla della missione Red Dragon che consiste nello spedire una capsula Dragon sul Pianeta Rosso per recuperare campioni di roccia e riportarli sulla Terra affinché gli scienziati possano analizzarli.

Falcon Heavy

L'unico nodo da sciogliere resta se l'agenzia spaziale sia o meno stata coinvolta nella missione con equipaggio che Musk dice di voler spedire su Marte nel 2024. Si parla di tre anni prima di quando Lockheed Martin prevede di arrivare in orbita con la sua stazione orbitante, e molto prima di quando la NASA sembra aver messo in preventivo l'ipotesi di atterraggio degli astronauti, in una data da definirsi fra il 2030 e il 2040.

red dragon on mars

Ammettiamo tuttavia che se qualcuno può portare l'uomo su Marte in tempi relativamente brevi, probabilmente è Elon Musk: ci ha già stupito diverse volte, non è da escludere che possa farlo in futuro, anche perché il primo a voler andare nello Spazio è proprio lui, anche se per il momento sogna un semplice volo in orbita attorno alla Terra.

La sua mente è talmente proiettata verso lo Spazio e la colonizzazione marziana che è addirittura arrivato a invitare i politici a pensare a una forma di governo marziano. Non importa quando ci sarà utile, ma in quel momento dovrebbe esserci a suo avviso una democrazia diretta per dare alla gente quello che vuole veramente e prevenire la corruzione. Un modello diverso da quello statunitense, che ha una democrazia rappresentativa.

Musk ha inoltre aggiunto che creare leggi su Marte potrebbe essere più difficile che sbarazzarsene: un'idea che accomuna molti nella Silicon Valley. Il riferimento è all'Outer Space Treaty del 1967, che stabilisce che Marte (come tutti i corpi celesti) sia "patrimonio comune dell'umanità". Per questo alcuni ricercatori sostengono da tempo che Marte dovrà essere completamente indipendente dalla Terra fin dall'inizio dell'eventuale colonizzazione. Anche nella fantascienza abbondano i riferimenti all'indipendenza planetaria.

Come detto all'inizio Musk non è stato l'unico a prendere parte alla Code Conference. Ha partecipato anche Jeff Bezos, numero uno di Blue Origin, che fra l'altro questa settimana ha incassato un accordo con la NASA per il trasporto di nuove tecnologie per lo spazio. La partnership è parte dello Space Technology Mission Directorate (STMD), che consente alle aziende private di testare nuove tecnologie in condizioni di microgravità o ambienti a gravità zero. I voli di Blue Origin con il razzo riutilizzabile New Shepard  avranno a bordo sensori, fotocamere, e sistemi di controllo per effettuare e monitorare ricerche in microgravità ad un'altezza di oltre 100 km.

bezos

L'argomento di discussione alla Code Conference non era questo, quanto la produzione edilizia nello Spazio, che potrebbe da un lato tagliare i costi dall'altro tutelare l'ambiente. Le fabbriche galleggianti infatti non inquinerebbero l'aria e l'acqua della Terra, potrebbero essere alimentate mediante pannelli solari, che nello Spazio sono più efficienti, e costituire insediamenti su cui l'uomo potrebbe vivere.

Certo ci sarebbe il costo del trasporto del materiale prodotto, ma se le spese per le missioni spaziali si abbasseranno grazie ai razzi riutilizzabili non dovrebbe costituire un problema insuperabile.

Tutte argomentazioni senza dubbio interessanti, che qualche tempo fa avremmo letto al capitolo "fantascienza"