Corpo macchina

Recensione - Test della Nikon D600, la prima reflex Nikon di categoria mainstream ad adottare un sensore full-frame.

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a cura di Tom's Hardware

Corpo macchina

Piuttosto compatta per essere una full-frame, la D600 si presenta con un design in linea con i più recenti modelli del marchio, riprendendo molti particolari della D7000 e della D800. Nella parte anteriore, tra impugnatura e obiettivo, troviamo i primi due dei (giustamente) numerosi pulsanti di questo corpo macchina: l'associazione più classica prevede di usarli per il controllo della profondità di campo e il passaggio dal formato DX al formato FX, ma ovviamente entrambi sono programmabili a piacere.

Sul lato opposto dell'obiettivo, l'importante selettore AF/MF con pulsante concentrico permette il passaggio dalla messa a fuoco automatica su tutti i punti alla messa a fuoco su un punto selezionato. Poco sopra, un piccolo pulsante per attivare il bracketing (esposizione a forcella) e sollevare il flash. Ebbene si, a differenza di altre full-frame la D600 integra un flash NG 12, utilizzabile anche per comandare in remoto unità esterne.

La parte sinistra, con la ghiera dei programmi e delle modalità di scatto, è stata ripresa dalla D7000. Presenti, oltre alle modalità PASM e a due setup personalizzabili, anche una modalità Scene e una Auto, a sottolineare che la D600 è un corpo per tutti. Immediatamente sotto, concentrica, una seconda ghiera per la selezione immediata della modalità di scatto, da singolo a continuo-alta velocità, passando per lo scatto silenzioso, l'autoscatto e la modalità di sollevamento anticipato dello specchio. Tutto molto chiaro ed efficace ma, a causa dei blocchi che prevengono la rotazione accidentale, non molto rapido: il piccolo pulsante di sblocco delle modalità di scatto, in particolare, deve essere cercato con cura.

Il lato destro è stato ripreso più dalla D800. Nella parte superiore, il classico pulsante di scatto Nikon con selettore di accensione concentrico è contornato dalla ghiera di regolazione frontale e dai pulsanti di compensazione, misurazione esposimetrica e registrazione video; non manca naturalmente il display LCD che mostra in ogni momento le impostazioni di scatto essenziali. Sul dorso troviamo la ghiera di regolazione posteriore, il pulsante di blocco esposimetrico, il PAD direzionale che funge tra l'altro da selettore del punto AF, e il pulsante con selettore LiveView foto/video.

Nella parte centrale del dorso troviamo due ottimi motivi per scegliere la D600: il grande display da 3,2 pollici / 921.000 punti e il mirino, ampio (fattore di ingrandimento 0,7x) e luminoso al pari di quello della D800 e delle concorrenti 6D / 5D Mark III. Proprio il mirino è, in effetti, uno degli aspetti che si apprezzano maggiormente passando da una APS-C a una full-frame, specie se il passaggio avviene da modelli entry-level che usano il pentamirror come le D3100, D3200, D5100. Molto buona l'autonomia, 900 scatti misurati secondo il solito standard CIPA.