Open Fiber in abuso di posizione dominante? Esposto Fastweb

Esposto antitrust di Fastweb ai danni di Open Fiber per presunto abuso di posizione dominante a Milano. OF risponde picche, ma in fondo è solo una trattativa commerciale.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

"Follow the money". Solo avendo in mente questo concetto si può dare un senso alla querelle antitrust che si creando tra Fastweb, (forse Tiscali) e Open Fiber.La controllata di Swisscom, qualche giorno fa, ha formulato una serie di accuse nei confronti di Open Fiber al cospetto del Garante del Mercato e della Concorrenza. Alcune fonti giornalistiche confermano un esposto per "presunto abuso di posizione dominante nei confronti di un operatore nuovo entrante". In pratica Open Fiber sarebbe responsabile di rallentare l'attività di vendita di Fastweb non riuscendo a soddisfare le richieste.

Fastweb

"Fastweb vorrebbe attivare 2.500 clienti a settimana, ma Open Fiber si ferma a 900. Ne deriverebbero danni sia a Fastweb sia ai clienti, costretti ad attendere la fibra per mesi dopo averla richiesta", si legge nel documento. "A fronte delle doglianze manifestate dalla scrivente, Open Fiber ha replicato sostenendo di non avere a disposizione forza lavoro da incrementare da mettere sul territorio". Una giustificazione che non soddisfa l'operatore con sede a Milano e controllo in Svizzera. Anche Tiscali sembrerebbe essere dello stesso avviso, considerati i ritardi a Cagliari e Milano che avrebbero ridotto del 50% l'attività di attivazione. 

"Attacchi strumentali", risponde Open Fiber. "L'offerta di Open Fiber è stata lanciata solo nel corso del 2017. Troviamo sorprendente che venga ventilato un presunto abuso di posizione dominante nei confronti di un operatore nuovo entrante (ricordiamo che Fastweb è impegnata nella realizzazione di una rete in fibra nell'ambito del progetto Flash Fiber con Tim)".

schema OF
Schema Open Fiber

"Open Fiber è un wholesaler che opera su base non discriminatoria per fornire la stessa qualità di servizio a tutti i suoi partner commerciali. Riteniamo strumentali gli attacchi di Fasweb e Tiscali. In particolare la tempistica coincide con le divergenze riscontrate sui tavoli negoziali in essere con entrambi gli operatori".

Un portavoce di Tiscali ha fatto sapere che non si vuole "in alcun modo indebolire la credibilità di Open Fiber", considerata anche la partnership siglata fin dalla prima ora. Semplicemente le azioni "sono volte a tutelare Tiscali e porsi in condizione di eseguire una più efficiente azione commerciale sul servizio in fibra, che ad oggi è difficile realizzare e, conseguentemente, rafforzare Open Fiber nel fondamentale ruolo di operatore alternativo".

Ecco, appunto. Si diceva "Follow the money" e balza agli occhi come si avvicini il momento sia per Fastweb che per Tiscali di ridiscutere gli accordi tariffari dei servizi all'ingrosso. Da ricordare infatti che Fastweb è il principale cliente Open Fiber a Milano, a seguito dell'acquisizione di Metroweb - già presente anche a Torino, Genova e Bologna.

Insomma, se da una parte il provider svizzero-milanese detiene il 20% di Flash Fiber, la joint-venture con TIM per cablare in FTTH 29 città entro il 2020, dall'altra non può fare a meno dell'asset Metroweb (Open Fiber) per il suo sviluppo indipendente.

Inevitabile quindi l'esigenza di ridiscutere i termini tariffari, anche in prospettiva concorrenziale. L'ambita piazza di Milano a breve vedrà scaldarsi ulteriormente la competizione, con l'avvento dei servizi OF Open Stream. Ovvero la possibilità per i fornitori di servizio Internet di sbarcare su ogni mercato dove è presente la rete OF a prescindere dal disporre di infrastrutture in loco.

Quindi? Si tratta senza dubbio di una trattativa commerciale un po' scomposta. Fastweb vuole cautelarsi e Open Fiber effettivamente sta pagando il successo del suo progetto e la difficoltà di strutturarsi a livello di forza lavoro in tempi adeguati.

Più fonti autorevoli hanno confermato a Tom's Hardware che siamo di fronte agli effetti positivi di una emergente competizione nel settore. La presunta "dominanza" di Open Fiber sul mercato oggi è più tecnologica che commerciale. Il convitato di pietra d'altronde è legittimamente silente, ma in Borsa sta approfittando di questo momento di vulnerabilità di Open Fiber.