Paolo Nespoli, incontro ravvicinato con l'astronauta

Tom's Hardware incontra Paolo Nespoli, l'astronauta italiano che a breve tornerà per la terza volta sulla ISS, con la missione VITA.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Paolo Nespoli, 174 giorni, 9 ore e 40 minuti trascorsi sulla ISS in due missioni, una di lunga durata e una con lo Space Shuttle Discovery. Un altro viaggio sulla ISS in programma quest'anno, grazie al quale potrebbe mettere a segno alcuni record italiani, fra cui numero di voli e tempo trascorso in orbita.

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Paolo Nespoli. Crediti: ESA - E' stato sulla ISS nel 2007 e nel 2010/2011 con la Expedition 26/27 

Paolo Nespoli non è solo un grande astronauta italiano, è prima di tutto un uomo, una persona brillante, che esprime simpatia con ogni parola quando racconta della sua esperienza, e che mette in campo tutta la sua competenza di ingegnere aerospaziale e di astronauta di grande esperienza quando parla con i tecnici.

Tom's Hardware l'ha incontrato ieri in occasione della sua visita ad Argotec, l'azienda torinese che realizza il cibo per gli astronauti in missione (che abbiamo avuto modo di provare), ma che produce anche esperimenti di importante spessore tecnico da fare sulla ISS.

Quello che abbiamo conosciuto è un uomo che ha inseguito a lungo un sogno (ha dovuto aspettare 10 anni per il primo volo) e che adesso che l'ha acchiappato non intende mollarlo. È stato toccante quando gli abbiamo chiesto: "cosa ti spinge ad andare di nuovo nello Spazio?" e la risposta è stata "chiedere a un'astronauta se vuole andare nello Spazio [...] o se vuole andare su Marte è come chiedere a un bambino 'lo vuoi un gelato?' Ecco io sì, lo voglio il gelato. Lo vorrei".

Però non vuole tenerselo tutto per sé, grazie a quello spirito di condivisione, di collaborazione scientifica e alle esperienze di arricchimento personale e professionale che ha accumulato. A più riprese infatti non ha mancato di sottolineare come la ISS sia frutto della collaborazione quindicennale fra Stati Uniti, Russia, Europa, Giappone e Canada, e come l'avamposto spaziale in particolare sia l'unico esempio di cooperazione prolungata fra USA e Russia capace di abbattere tutti i muri culturali, politici e ideologici.

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La prossima missione di Paolo Nespoli si chiamerà VITA (Vitality, Innovation, Technology e Ability)

Per spirito di condivisione, ma anche per onorare uno degli slogan della ISS - Nello Spazio per la Terra - Nespoli è stato il primo astronauta europeo a Twittare dallo Spazio, nonostante (come ci ha raccontato) l'Agenzia Spaziale Italiana e l'Agenzia Spaziale Europea inizialmente fossero titubanti. La storia racconta che l'idea fu un grande successo, e per questo si ripeterà in grande stile nella sua prossima missione. Posterà le foto che scatterà in orbita (è un eccellente fotografo, aspettatevi delle immagini spettacolari), e creerà inediti punti di incontro con il pubblico mediante l'app #spac3, che consentirà di collegare le foto scattate in orbita da Nespoli con quelle fatte dalla Terra. L'obiettivo è sempre lo stesso: avvicinare il pubblico - soprattutto i giovani - a questa straordinaria impresa umana.

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Paolo Nespoli farà parte dell'equipaggio della Expedition 52/53. La data del decollo era inizialmente fissata per il 29 maggio 2017, al momento è positicipata a data da definirsi, probabilmente nel corso dell'estate.

Vivere sulla ISS

Un'impresa in cui è indubbiamente difficile immedesimarsi. Molti si chiedono come ci si senta sulla ISS, che cosa fanno gli astronauti tutto il giorno, per 3-6 mesi a seconda della durata della missione, in che cosa consiste il loro lavoro. Dopo due missioni di lunga durata e centinaia di incontri con il pubblico, Nespoli sa benissimo cosa incuriosisce, quali sono le domande più gettonate, e come rispondere portando esempi immediatamente comprensibili a tutti.

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Paolo Nespoli a bordo della ISS

Non a caso ieri il suo intervento in Argotec ha catalizzato l'attenzione non perché stesse parlando un astronauta, ma perché chi ha avuto la fortuna di ascoltare il racconto di quest'uomo si è sentito come un bambino di fronte al più bravo dei cantastorie, quello che parla senza sottofondo musicale e senza scenografia e ti fa sentire, solo con le parole, lì dove ha ambientato la sua storia. Sulla ISS.

Guardando il video forse questa sensazione di meraviglia non vi pervaderà, ma vale la pena lo stesso ascoltare quello che ha raccontato Nespoli ai pochi fortunati che erano presenti: anche se per voi sarà meno emozionante scoprirete molte curiosità e aneddoti sfiziosi sulla forza di gravità, sulla nostra natura di esploratori, sugli orari di lavoro degli astronauti, e molto altro.

Perché Nespoli in Argotec

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Il team di Argotec, composto per la maggior parte da giovani scienziati e ricercatori italiani

Come accennato all'inizio, Argotec è famosa in Italia per il cibo spaziale, ma non è l'unico suo punto di eccellenza, anzi. La sua attività principale riguarda la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo negli ambiti di ingegneria, integrazione di sistemi, Human Space Flight and Operations e realizzazione di piccoli satelliti. Ed è proprio a Torino che sono nati progetti come ARTE, ISSpresso e ArgoMoon, che Nespoli ieri è andato a visionare per una sessione di training a cui abbiamo assistito.

Questi esperimenti non hanno bisogno di presentazione: ISSpresso è il progetto nato in collaborazione con Lavazza che ha portato 'na tazzulella 'e cafè sulla Stazione Spaziale. Come ci hanno spiegato Nespoli, David Avino (Managing Director di Argotec) e lo chef Stefano Polato, si è trattato di una novità importante non solo per soddisfare il palato, ma perché i cibi a bordo della ISS innescano un meccanismo di interscambio culturale fra le persone che aiuta - fra l'altro - la convivenza e la convivialità.

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Paolo Nespoli e l'esperimento ISSpresso

ARTE (Advanced Research for passive Thermal Exchange) è un sistema per il trasferimento di calore passivo in condizioni di microgravità. I ricercatori di Argotec hanno sviluppato heatpipe ad hoc e messo a punto fluidi non tossici che ne consentono l'installazione all'interno della ISS invece che all'esterno come avviene ora per problemi di sicurezza (contengono ammoniaca). L'esperimento è già a bordo della ISS, Nespoli avrà il compito di raccogliere ulteriori dati

Da notare che grazie al brevetto derivato da questa tecnologia Argotec può ridurre le emissioni e i consumi delle caldaie a condensazione che usiamo qui sulla Terra. Un chiaro esempio di ricaduta terrestre degli investimenti in ricerca e sviluppo spaziale.

Durante il training Nespoli ha dimostrato le sue grandi capacità ingegneristiche, ponendo moltissime domande tecniche ai ricercatori e facendo capire come le attività a bordo della ISS richiedano grande impegno, concentrazione e competenza, che nulla hanno a che vedere con i momenti gioviali o scherzosi che in genere popolano foto e video per il pubblico terrestre.

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Paolo Nespoli durante il training con l'esperimento ARTE

ArgoMoon, un nano satellite per lo spazio profondo che nel 2018 salirà a bordo del il secondo volo di collaudo dell'Orion Multi-Purpose Crew Vehicle, ha attirato l'attenzione di Nespoli a più riprese. Ha voluto sapere come funziona il software della parte di riconoscimento degli oggetti, conoscere i tempi in cui sarà terminata la fase di sviluppo e integrazione, e molto altro. Di questo abbiamo anche visto un modellino in scala 1:2 (metà della dimensione del satellite reale), e Argotec sta sviluppando anche il sistema di alimentazione tramite pannelli solari.

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Paolo Nespoli e i dettagli sull'esperimento ArgoMoon

Il compito di ArgoMoon sarà quello di scattare foto della missione EM-1 e testare sistemi innovativi di comunicazione. Non solo: volerà fuori dall'orbita terrestre, quindi dovrà essere equipaggiato con soluzione elettroniche capaci di resistere alle radiazioni: un test importante nell'ottica delle missioni spaziali future. Da notare che questo di Argotec sarà l'unico mini stellite europeo dei 13 che saranno spediti nello Spazio con questa missione (10 sono statunitensi, 2 giapponesi).

Tutti a tavola

L'ultima parte della visita ad Argotec era incentrata sul cibo spaziale, curato dallo chef Stefano Polato e dal dietista Andrea Pezzana. Come avevamo avuto modo di spiegarvi i cibi sono confezionati in mono porzioni di piatti unici che equilibrano l'apporto di sostanze nutritive per contrastare problemi noti quali l'indebolimento dell'apparato muscolo scheletrico e l'invecchiamento precoce, e il gusto. Insomma, per usare le parole dello chef Polato, si può mangiare sano senza scegliere cibi da ospedale, e soddisfare il palato senza bisogno di una pietanza "gorda".

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Lo chef Stefano Polato e il dietista Andrea Pezzana, che ideano il cibo spaziale

Noi ieri sera li abbiamo assaggiati per la seconda volta, e siamo tornati a casa con snack di quelli prodotti apposta per Paolo Nespoli, che è una barretta biologica con cereali, mandorle e prugne decisamente gustosa. Se volete provarli anche voi sappiate che sono in vendita online sul sito di Ready To Lunch.

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Buon appetito e buona continuazione!