Passare da iPhone ad Android: la guida del capo di Google

Eric Schmidt firma una guida per passare ad Android dedicata a chi usa iPhone e iPad.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il presidente di Google Eric Schmidt ha pubblicato tramite Google+ una guida al passaggio da iPhone ad Android. Riguarda molti amici del dirigente, e probabilmente tante altre persone nel mondo: in molti forse si sono chiesti come fare per ottenere un passaggio indolore di dati e impostazioni.  

E che cosa suggerisce Schmidt? Tanto per cominciare bisogna collegare lo smartphone Android, collegarlo a una rete Wi-Fi e impostare il proprio account Google. Scaricare le proprie applicazioni preferite, aggiornare il sistema operativo (se possibile). In un secondo momento, aggiungiamo eventuali altri account Gmail.

Eric Schmidt

Da iPhone e iPad poi bisogna sincronizzare i contatti tramite iCloud, e fare un backup del dispositivo tramite iTunes. L'esportazione dei contatti da iCloud a Gmail si completa via web: bisogna accedere a apple.com/icloud ed esportare i contatti con l'apposita funzione. Poi accedere a Gmail, sempre da desktop, e caricare il file appena creato nei contatti.

Similmente, chi ha molta musica su iTunes potrà spostarla su Google Music con il software Google Music Manager, da eseguire sul Mac o sul PC. Schmidt ricorda che sono necessari un account Google Wallet e i dati di una carta di credito, ma anche che il servizio di base è del tutto gratuito.

A cose fatte, sullo smartphone Android ritroveremo contatti e musica. Schmidt aggiunge poi qualche riga per la sincronia delle fotografie, e suggerisce di conservare la copia sul computer affidandosi al nuovo smartphone solo per quelle nuove. Una copia totale comunque è possibile, per chi ci tiene.

I più esperti troveranno questi consigli scontati e forse incompleti, ma è interessante che il massimo dirigente dell'azienda abbia deciso di redigere questa guida per principianti. E ancora più interessante è quello che Schmidt ha evitato di dire. Sì, perché che si tratti di Google, Apple, Microsoft o Amazon c'è sempre una domanda che i dirigenti marketing schivano con l'abilità di un ninja. E allora eccola qui: quando cambio fornitore, che fine fanno le applicazioni, i film e i libri che ho comprato?

La risposta è: va tutto perso. Chi ha speso del denaro per comprare software su iTunes, o film o altro deve rassegnarsi. Passare ad Android (o a Windows Phone) significa che dovrete ricomprarvi tutto, almeno su alcuni dispositivi. Eventuali blocchi si possono aggirare, ma "liberare" un film potrebbe violare una o più leggi. E per le app non c'è praticamente nulla fare, con buona pace di chi, ad esempio, ha speso 50 euro per quella di TomTom Europa Occidentale.

Ed ecco l'arma a doppio taglio: da una parte ci vendono cose, i beni digitali, che non diventano completamente nostre e le usano per obbligarci a restare loro clienti. Dall'altra parte però questa proprietà limitata diventa un problema per i fornitori stessi: tra qualche anno saranno tante le persone ad avere un piccolo capitale investito in app e altri contenuti, e siamo proprio curiosi di sapere cosa avrà da dire a riguardo Eric Schmidt, o qualsiasi altro dirigente della Silicon Valley, quando vorranno convincerci a passare da un sistema all'altro. Ammesso e non concesso che non ci sia un intervento legale nei prossimi anni.