La prova dell'illecita provenienza dei personal computer

Avete acquistato incautamente un PC rubato? Il software può inchiodarvi.

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a cura di Tom's Hardware

La prova dell'illecita provenienza dei personal computer

Presso l'abitazione dell'imputato erano stati rinvenuti e sequestrati i computer di cui sopra. Il Tribunale di Latina aveva ritenuto come accertata l'illecita provenienza dei suddetti PC in virtù del fatto che, sulla base degli accertamenti della polizia giudiziaria e delle già citate dichiarazioni delle parti lese, risultavano precise indicazioni sui programmi installati sui vari PC, così da consentire il riconoscimento del materiale trovato presso l'abitazione dell'imputato come quello sottratto.

Bisogna precisare che non vi erano elementi che potessero portare alla condanna dell'imputato per il furto dei computer. Nel caso di specie, però, il Giudice ha ritenuto realizzata la fattispecie della ricettazione.

I programmi installati hanno stabilito la provenienza illecita dei PC

La difesa

L'imputato ha eccepito che, nel corso del giudizio, non era stata acquisita prova certa in ordine alla corrispondenza tra il materiale sequestrato all'imputato e quello oggetto dei vari furti; inoltre, ha rilevato che le parti lese avevano fornito indicazioni generiche sui programmi installati, senza fornire alcuna documentazione che ne garantisse l'originalità.

L'imputato ha poi fatto presente, comunque, di non avere consapevolezza della provenienza illecita dei computer.

L'imputato si è dichiarato inconsapevole della provenienza illecita dei computer

Le motivazioni della Corte di appello

L'appello è stato rigettato, con piena conferma della sentenza del Tribunale di Latina. La Corte di appello ha infatti sostenuto che non vi sono dubbi circa l'identificazione degli oggetti sequestrati all'imputato come quelli oggetto dei relativi furti. Le parti lese hanno infatti riconosciuto i PC trafugati, che risultano rispondenti alle caratteristiche tecniche ed al software installato su di essi.

Inoltre, secondo la Corte di appello, l'imputato non ha mai fornito alcuna spiegazione valida circa il possesso degli apparecchi né ha esibito alcuna documentazione relativa alle modalità di acquisto. Tali circostanze possono costituire elemento logico da cui dedurre la prova della consapevolezza della provenienza delittuosa, dal momento che "detto comportamento è chiaramente indicativo di una volontà di occultamento che trova spiegazione solo con un acquisto in mala fede. Nel caso di specie poi appaiono molto significative in tale ottica accusatoria sia la quantità del materiale sequestrato sia la circostanza che tutti gli apparecchi rinvenuti in possesso dell'imputato risultavano ciascuno provento di un furto diverso, sottrazioni tutte peraltro realizzate nella stessa notte".